 | Il parco naturale di S'Albufera a Maiorca |  |
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| | Etimologia e toponomastica | Il nome di Albufera deriva dall’arabo “Al Buhaira„ (بحيرة), il "piccolo mare", la "laguna", il nome gli occupanti Mori ha dato questa laguna, come altre zone umide della Spagna (Albufera de Valencia) e il Portogallo (Albufeira, in Algarve). Esiste un’altra zona umida nei pressi di Albufera di nome S’Albufereta (“piccola laguna„) e si trova nella città di Pollença. |
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| | La zona umida di S’Albufera si trova a sud della baia di Alcúdia, tra il Port d’Alcúdia e Ca’n Picafort, nel nord della isola di Maiorca. Si estende su 2.850 ettari, situati nelle città di Alcúdia, a Sa Pobla e Muro, con un perimetro di 32 km.L’area del parco naturale protetto copre solo 1.700 ettari ed è diviso tra i comuni di Sa Pobla, a nord, e il Muro, a sud, per la maggior parte. Il Parco di S’Albufera è delimitato a est dalla strada di Ma-12 che collega Alcúdia a Artà, che è costruito sulle dune che chiude la laguna. La laguna sfocia nel golfo di Alcúdia sul Canal Grande (Gran Canal de s’Albufera) al luogo chiamato S’Oberta, la bocca. Ma-12 strada attraversa il Canal Grande al ponte degli inglesi (Pont dels Anglesos), dove si trova l’ingresso del Parco Naturale.
Il confine sud del parco si trova vicino alla città di Can Picafort, al confine con i comuni di Muro e di Santa Margalida. Sul bordo occidentale del parco segue il Canal des Polls, di Can Blau da nord a Sa Font de Son Sant Joan, nel sud. |
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| | La laguna di S’Albufera | La laguna di S’Albufera è il risultato di oscillazioni del livello del mare Mediterraneo, nel corso ere geologiche ultimi 18 milioni anni, invaso poi ritirato dalla piana di Sa Pobla (Pla de Sa Pobla), e anche tutta la pianura di Maiorca (Pla de Mallorca). Durante l’ultima glaciazione, ci sono circa 100.000 anni, ha costituito la zona umida corrente. La fascia costiera sabbiosa, che ha dato il suo aspetto attuale nella laguna è più recente : è stato creato dalle correnti oceaniche nel corso degli ultimi 10.000 anni.I confini della laguna di S’Albufera variavano notevolmente nel corso del tempo : in tempi di acqua alta negli ultimi 10.000 anni, ha raggiunto la laguna a nord, la città di Pollentia e le aree di Es Murterar e di Son Fe dove si trova ora la strada per Palma di Alcúdia. La zona umida raggiunge la sua massima profondità (7 o 8 m) nello stagno dei Ponti (estany dels Ponts) nel nord della laguna. La laguna è alimentata da precipitazione di un bacino idrografico di 640 km² trasportati S’Albufera da torrenti stagionali, i “torrenti„ : nord-ovest, l’acqua piovana della Serra de Tramuntana sono raccolte dal Torrent de Sant Miquel, che ha la sua sorgente nei pressi del Monastero di Lluc, che deve il suo nome al eremo di Sant Miquel, nei pressi del quale passa Campanet, a sud, l’acqua dal centro di Maiorca, la Torrent de Muro, sorgenti sotterranee, localmente denominato “ullals„ versare anche falde acquifere in laguna. La sbarra costiera, costituito da dune, impedisce l’uscita diretta di acqua fresca per l’acqua di mare viene mantenuto a formare grandi aree inondate, dove i sedimenti si accumulano. In alcuni luoghi, come a S’Oberta, l’acqua trova una via d’uscita. In tempi di scarse precipitazioni durante i mesi estivi, sono le acque salate della baia di Alcúdia entrare in piccole quantità nella laguna di S’Albufera.
Questa miscela variabile di acqua acqua e sale dolce è l’origine delle varie forme di zone umide - a seconda della salinità, profondità dell’acqua e la natura del suolo - che sono la ricchezza ecologica di S’Albufera. La grande varietà di specie vegetali che forniscono riparo e cibo per una moltitudine di animali, che a loro volta sono cibo per molti altri animali, è S’Albufera il sito con la maggiore biodiversità tutte le Isole Baleari. L’inondazione quasi permanente di gran parte della laguna offre condizioni favorevoli per la crescita di condizioni di vegetazione, la vegetazione cresce costantemente come alghe, piante acquatiche, canneti prateria densa e ginestre, sponde in legno. Rilasci Vegetazione ossigeno e assorbono le sostanze nutritive, mentre la pulizia minerali in eccesso di acqua che si accumulano durante il suo ciclo. Vegetazione fornisce cibo e rifugio per la fauna selvatica, che gode mille modi, dal più piccolo insetto che succhia la linfa delle canne, fino a quando le carni bovine imponente che inghiotte ogni giorno decine di chili di erba. Gli animali sono anche risorse per altri animali : la zanzara che morde il bestiame sarà divorato da un rospo, che è a sua volta preda di un serpente, che finirà per trasformare mangiato da un pennacchio.
Gli uomini hanno partecipato anche la palude S’Albufera, da tempo immemorabile, di togliere risorse economiche : caccia e pesca, in primo luogo, poi il riso, per alimentare, il sale per conservare alimenti, erbe per nutrire il bestiame, canna da zucchero e canna materiali utilizzati per la fabbricazione di vari prodotti. L’attività umana di sfruttare la palude, nel corso del tempo, dimezza l’area delle zone umide.
La città romana di Pollentia, che si trova presso l’attuale Port d’Alcúdia, era già un porto, con un bellissimo porto che potrebbe ospitare la flotta imperiale. Il livello dell’acqua dovrebbe essere, al momento, da 2 a 3 metri più alto rispetto ad oggi, e la laguna di S’Albufera raggiunto pressi di Pollentia. I giochi d’acqua di palude erano molto popolari con i Romani : Plinio il Vecchio ha riferito che le nitticore e scoters bianche ali sono state considerate de Mallorca a Roma come prelibatezze. Qualche secolo dopo i Mori fondata nel Alcúdia (la "collina" in arabo), e sapeva la laguna a sinistra il nome arabo di al Buhaira. Dopo la conquista catalano agli inizi del XIII secolo, la parte settentrionale della laguna faceva parte del dominio reale, mentre la parte meridionale era sulla tenuta del conte Hug d’Empúries. Questa divisione sopravvive ancora oggi, con il nord sul comune di Sa Pobla (nella contea di Raiguer) ea sud sul comune di Muro (nella Contea della Pla de Mallorca). _small.jpg) Nel XVII secolo iniziò l’opera di drenaggio paludi, al fine di lottare contro la malaria e ampliare i terreni agricoli, i canali sono stati scavati e appezzamenti coltivati sono stati creati, che sono stati chiamati “marjales„.
Opere di drenaggio più ambiziosi sono stati intrapresi da un regio decreto del 1851 : dopo un paio di iniziative (canal Ferragut), il lavoro di sviluppo è stato affidato ad una società inglese, la New Majorca Land Company, fondata da ingegneri John Frederic Bateman e William Hope, sono state scavate due canali principali : il Canal des Sol, estensione del Torrent de Muro, e il Canal de Sa Siurana, estensione del Torrent de Sant Miquel. Le strade sono state poste e ponti costruiti, tra cui il “Ponte degli Inglesi„. Drenaggio delle aree inondate è stata migliorata con l’uso di pompe idrauliche, alimentati da un motore a vapore. Queste opere gigantesche impiegati 1.500 lavoratori provenienti da tutta Mallorca e ha permesso di essiccazione oltre 2000 ettari di terreno. Tuttavia - a causa di intrusione di acqua di mare - a soli 400 ettari potrebbero essere utilizzati per l’agricoltura, gli altri sono resi sterili dalla presenza di sale : la società britannica andò in bancarotta nel 1892. Più tardi, una risaia stabilì a S’Albufera, ma il basso prezzo del riso, e un’inondazione catastrofica nel 1906, ha portato alla sua rovina. Una cartiera, situato nell’edificio della ex idraulico pompa Sa Roca, ha poi prodotto la carta - da canna foglie - fino al 1950. _small.jpg) La più grave della laguna degrado S’Albufera si è verificato nella seconda metà del XX secolo, con il boom turistico degli anni 1960, principali aree dell’hotel sono stati stabiliti nella parte settentrionale della laguna e lungo la costa. La costruzione della centrale termoelettrica Es Murterar ha portato all’utilizzo di specchi d’acqua Es Colombars e Es Cibollar per gli impianti di raffreddamento e la costruzione di linee elettriche sempre pericolosi per gli uccelli. Questo ha provocato una presa di coscienza per la conservazione della laguna, che ha portato all’acquisizione nel 1985 di 830 ettari di zone umide da parte della Comunità delle Isole Baleari, che erano stati dichiarati riserva naturale, con l’obiettivo di creare un parco naturale.
| Il Parco Naturale di S’Albufera | Nel 1988 la Riserva Naturale di S’Albufera è diventato il primo Parco Naturale delle Isole Baleari, ed è stata dichiarata zona speciale per gli uccelli (ZPS) Protezione (Zona d’Especial Protecció per a les Aus (ZEPA) / Zona de Especial Prottección para las Aves (ZEPA)), il che significa che devono essere prese misure per evitare di danneggiare l’habitat o di altri disturbi che potrebbero influenzare uccelli.Nel 1989, il Parco Naturale di S’Albufera è stata iscritta nella lista della Convenzione relativa alle zone umide di importanza internazionale (con particolare riferimento a uccelli acquatici), meglio nota come Convenzione di Ramsar (Iran, 1971). L’area protetta si estende su 1646 ettari di zone umide e dune. Va notato che in data 3 novembre 2000, la regione ha dovuto subire un incendio che si sviluppa su 450 ettari, di cui 440 erano parte del Parco Naturale. Fortunatamente, questo è avvenuto al di fuori del periodo di nidificazione e le conseguenze ecologiche non erano troppo gravi.
Una delle priorità della gestione del Parco è quello di preservare la quantità e la qualità dell’acqua. Ecco perché i principali canali vengono periodicamente dragati e sacerdoti, argini puliti e flusso d’acqua controllati da valvole. Diversi parametri fisici e chimici dell’acqua sono analizzati ogni mese. L’apertura di corsi di acqua (laghi senza canne) e la diversificazione degli habitat è attraverso mandrie di mucche di Maiorca e cavalli di Camargue. Il parco è aperto al pubblico : capanni di osservazione sono stati istituiti per i visitatori, da cui si possono osservare gli uccelli senza disturbarli. | _small.jpg) _small.jpg) _small.jpg) | L’ingresso del parco | L’ingresso del Parco Naturale si trova proprio accanto al Ponte inglese (Pont dels Anglesos), dove la strada costiera attraversa il Grande Canale di S’Albufera, a circa 6 km a sud est di Alcúdia._small.jpg) _small.jpg)
| Il Grande Canale (Gran Canal) | _small.jpg) Da quando è entrato Parco Naturale può essere raggiunta il Centro d’accoglienza di Sa Roca, lungo una strada sterrata che costeggia il Canale Grande in S’Albufera, il Canale Grande è la confluenza del Canal de Sa Siurana, che estende il Torrent de Sant Miquel, e il Canal des Sol, che estende il Torrent de Muro. Tre ponti attraversano il Gran Canal : il Pont des Anglais, vicino alla foce, chiamato anche Ponte de Ses Comportes o Ponte de Ses Casetes, il Ponte di Santa Margalida e il Ponte de Sa Roca, vicino al centro visitatori. | Il Centro d’accoglienza di Sa Roca (Centre de Recepció / Centro de Recepción) | _small.jpg) Il centro d’accoglienza degli ospiti de Sa Roca (la roccia) si trova a circa 600 metri dall’ingresso del Parco, possono essere raggiunte solo a piedi o in bicicletta.Il centro distribuisce permette di visitare il parco, brochure informazioni generali sul parco, così come gli elenchi di uccelli che possono essere visti al momento della visita. Può anche prendere in prestito un binocolo per il birdwatching. Uno showroom in grado di acquisire familiarità con l’identificazione delle specie. Il Centro Visitatori ha anche una dependance, il Can Bateman, che era in origine l’edificio ospita un pompe di sentina idrauliche, e poi una cartiera che produce carta da canna foglie. La Can Bateman ospita una mostra audiovisiva per il Parco Naturale di S’Albufera. | Canali | _small.jpg) La palude di S’Albufera viene drenata da canali artificiali, scavate dall’uomo del XVII secolo al XIX secolo. Il più grande di questi fossati sono Gran Canal de S’Albufera, il Canal des Sol e il Canal de Sa Siurana nel centro del parco Canal d’en Pujol attraversa il parco da nord a sud del Canal des Polls possono essere trovati sul suo confine occidentale, il Canal de Molines e il Canal d’en Pep nel sud. | Sentieri e capanni di osservazione del Parco | Il Parco Naturale di S’Albufera si compone di quattro sentieri percorsi di scoperta. Lungo queste strade sono costruiti - in prossimità di punti d’acqua - cinque capanne (Aguait) (Sa Roca, Es Cibollar, Es Colombars), due stand (Es Cibollar e Ses Puntes) e una torre, consentendo l’osservazione uccelli. | La flora del parco | Il Parco Naturale comprende un gran numero di diverse specie di piante, oltre 400 specie, che sono distribuiti secondo la natura e la salinità del suolo, e la profondità e la salinità.Dove l’acqua fresca è predominante (aree marroni sulla mappa) la vegetazione è dominata da canna comune (Phragmites australis) (canyet), il falasco (Cladium mariscus) e, in misura minore, tifa (Typha sp.), tra cui tifa o stiancia (Typha latifolia), i giunchi (Juncus sp.) (bova), canna di Ravenna (Saccharum ravennae) (cesquera). _small.jpg) Altre piante vive sommerse nelle acque dei canali : il Potamogetona strati in pettine, o Potamogeton pettinato (Potamogeton pectinatus), il ceratofillo sommerso (Ceratophyllum demersum) e vari tipi di Chara (Characeae). Alla superficie dei canali sono la lenticchia d’acqua (Lemna sp.) E il crescione anfibio (Rorippa anfibi).
| Sulle rive dei canali (aree viola sulla mappa) è spesso una foresta ripariale (o ripariali) comprese le specie arboree suoli salini tolleranti : l’ olmo (Ulmus minor), il pioppo bianco (Populus alba) e il tamerice maggiore (Tamarix africana). Nelle loro ombre far crescere il biancospino (Crataegus monogyna), il legno di radica (Rubus fruticosus), il pervinca deformata (Vinca difformis) e cinquefoil strisciante (Potentilla reptans). Sulla terra aperta al confine con le canne ci sono un gran numero di fiori selvatici, come il giunco-ring (Scirpoides holoschoenus), piantaggine (Plantago sp.) e le orchidee (Orchidaceae), che fioriscono in aprile e maggio, tra cui il orchidea di palude (Orchis palustris ssp robusta), orchidea mediterranea che può essere trovata solo in tre luoghi : S’Albufera, un sito in Algeria e un sito in Marocco.
Acque salmastre vicino al mare (zone grigie sulla mappa) sono ambiente favorevole finocchio selvatico (Sarcocornia sp. Arthrocnemum e sp.) e immortale (Helichrysum sp.). | Dune sulla barra che separa la laguna dal mare (mid-verde sulla mappa), ci sono arénophiles specie come il giglio di mare (Pancratium maritimum), la germander tomentosa (Teucrium polium), Sparto pungente (Ammophila arenaria), il passero (Thymelaea velutina), ginepro oxycèdre fresa (Juniperus oxycedrus macrocarpa). La cintura di foresta costiera (aree verdi scure sulla mappa) spinge il pino d’Aleppo (Pinus halepensis) e, sotto, il lentisco (Pistacia lentiscus), il rosmarino (Rosmarinus officinalis), molti a fiori di erica (Erica multiflora), la Salsapariglia (Smilax sp.).
Da ricordare anche i funghi, circa 200 specie sono state registrate nel parco, tra cui psathyrelle alofila (Psathyrella halofila), la specie è stata scoperta nel S’Albufera nel 1992 e che non può essere trovato altrove. | La fauna del parco | La fauna della laguna di S’Albufera de Mallorca è anche abbondante e diversificata, ma è soprattutto l’avifauna è notevole e la protezione motivati Parco Naturale di S’Albufera da. Più di due terzi delle specie di uccelli in arcipelago delle Isole Baleari sono stati identificati in S’Albufera, circa 270 specie diverse. Di queste 270 specie dovrebbe essere distinto specie nidificante (circa 60) che razza in laguna, o perché sono residenti permanenti o perché sono l’estate e andare a sud in autunno dopo la riproduzione. Il terzo gruppo è la specie che svernano Albufera di tornare al nord Europa in primavera. L’ultimo gruppo è i migranti di passaggio che fanno una breve sosta per un paio di giorni durante il loro viaggio di migrazione verso nord in primavera, sud in autunno. Alcune specie sono svernamento parzialmente migratori e la porzione di passaggio. | Tra allevamento sedentario, c’è il germano reale (Anas platyrhynchos), la folaga (Fulica atra), la gallinella d’acqua (Gallinula chloropus), il Tuffetto (Tachybaptus ruficollis), i Airone guardabuoi (Bubulcus ibis), il porciglione (Rallus aquaticus), il gabbiano reale (Larus ridibundus), il occhiocotto (Sylvia melanocephala), l’ upupa (Upupa epops), il saltimpalo africano (Saxicola torquatus), il usignolo di fiume (Cettia cetti), il beccamoschino (Cisticola juncidis), il forapaglie castagnolo (Acrocephalus melanopogon), il fiorrancino (Regulus ignicapilla), il fringuello (Fringilla coelebs), la cinciallegra (Parus major), più raramente la cinciarella (Parus caeruleus o Cyanistes caeruleus), il canarino (Serinus Serinus), il verdone Europa (Clori chloris), il Cardellino (Carduelis carduelis), il Fanello (Carduelis cannabina). Il Moriglione rosso crestato (Netta rufina), la folaga dalle protuberanze rosse, o folaga crestata (Fulica cristata), il pollo sultano, o sultanina gallina (Porphyrio Porphyrio) e il gobbo rugginoso (Oxyura leucocephala), che era scomparsa, è stata reintrodotta. Alcune specie di rapaci sono sedentari : il falco di palude (Circus aeruginosus), il raro falco pellegrino (Falco peregrinus), il gheppio comune (Falco tinnunculus) e il falco pescatore (Pandion haliaetus). | _small.jpg) _small.jpg) _small.jpg) | Tra allevamento turisti che migrano a sud, una volta riproduzione è completa, c’è il tarabusino (Ixobrychus minutus), il trampoli (Himantopus himantopus), l’ airone rosso (Ardea purpurea), il corriere piccolo (Charadrius dubius), il fratino (Charadrius alexandrinus), il rondone (Apus apus), la ballerina gialla (Motacilla flava), l’ usignolo (Luscinia megarhynchos), la cannaiola (Acrocephalus scirpaceus), il grande cannaiola (Acrocephalus arundinaceus), il pigliamosche grigio (Muscicapa striata), l’ averla piccola testa (Lanius senator). Come un uccello da preda, solo della regina (Falco eleonorae) è l’estate. | _small.jpg) _small.jpg) _small.jpg) | Svernamento sono migratori e svernano S’Albufera prima di dirigersi a nord in primavera, ed ogni anno più di 10.000 individui appartenenti a 170 specie svernano qui, le specie più comuni sono la grande cormorano (Phalacrocorax carbo), l’ airone cenerino (Ardea cinerea), la garzetta (Egretta garzetta), il Fischione (Anas penelope), l’ alzavola (Anas crecca), il mestolone (Anas clypeata), il moriglione (Aythya ferina), la pavoncella (Vanellus Vanellus), il stint (Calidris minuta), il beccaccino (Gallinago Gallinago), il piro piro piccolo (Actitis hypoleucos), il gabbiano comune (Larus ridibundus e Larus ridibundus), il martin pescatore comune o martin pescatore europeo (Alcedo atthis), l’ allodola (Alauda arvensis), inghiottire rocce (Ptyonoprogne rupestris), la pispola (Anthus pratensis), il Spioncello (Anthus spinoletta), la ballerina gialla (Motacilla alba), il pettirosso familiare (Erithacus rubecula), il tordo di canzone (Turdus philomelos), il luì piccolo (Phylloscopus collybita), storno monocromatica (Sturnus unicolor), il migliarino di palude (Emberiza schoeniclus), il zigolo nero (Emberiza cirlus) e grandi colonie di storni (Sturnus vulgaris). Più rari sono la voltolino (Porzana porzana) e la pantana comune (Tringa nebularia). | _small.jpg) _small.jpg) _small.jpg) | Gli uccelli migratori si presentano, per breve tempo, solo per il riposo e alimentazione, ci sono una quarantina di specie, i più comuni sono : berta maggiore (Calonectris Diomedea), la berta delle Baleari (puffinus mauretanicus), l’ airone cenerino (Nycticorax nycticorax), la garzetta (Egretta garzetta), l’ airone cenerino (Ardea cinerea), la Marzaiola (Anas querquedula), il corriere piccolo (Charadrius dubius), piviere anellato (Charadrius hiaticula), il fratino (Charadrius alexandrinus), in parte, il gambecchio comune (Calidris minuta) in parte, il Piovanello (Calidris ferruginea), il piro-piro zampelunghe (Calidris himantopus), la gorgiera (Philomachus pugnax), la pittima reale (Limosa limosa), la Pettegola macchiata (Tringa erythropus), la pettegola (Tringa totanus), l’imbonitore (Tringa nebularia), il Piro piro (Tringa ochropus), il piro-piro boschereccio (Tringa glareola), il piro piro piccolo (Actitis hypoleucos), il gabbiano comune (Larus ridibundus), il mignattino piombato (Chlidonias hybrida), la Sterna Nero (Chlidonias Niger), il rondone (Apus apus), il pallido rapido (Apus pallidus) la il rondone maggiore (Tachymarptis melba) bianco ventre, la il topino o rondine riparia (Riparia riparia), Rondine rossiccia (Hirundo daurica), il balestruccio (Delichon urbicum), il codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochruros), il codirosso in fronte bianca (Phoenicurus), il Stiaccino (Saxicola rubetra), il culbianco (Oenanthe Oenanthe), la Sterpazzola (Sylvia communis), il luì grosso (Phylloscopus trochilus), la Balia nera (Ficedula hypoleuca). Ci sono alcune specie migratorie rare : il chiurlo maggiore (Numenius arquata), il mignattaio (Plegadis falcinellus), la spatola (Platalea leucorodia), la carice verdognola (Acrocephalus schoenobaenus), la cicogna bianca (Ciconia ciconia), la cicogna nera (Ciconia nigra), il comune gru (Grus grus). | _small.jpg) _small.jpg) | Tra i rettili la specie più comuni sono : la natrice viperina (Natrix maura), la tartaruga palustre europea (Emys orbicularis) e alcune specie di lucertole. Le misure sono prese per lottare contro l’invasione del cursore dalle orecchie rosse (Trachemys scripta elegans). Tra gli anfibi si trovano in gran quantità, rana di Pérez (Rana perezi o Pelophylax perezi). Delle 29 specie ittiche registrate - la maggior parte di origine marina - i più comuni sono : l’anguilla europea (Anguilla anguilla), triglie (Liza sp. ed Chelon sp.), Persico (pesce persico), spigola (Dicentrarchus labrax), Ghiozzo nero (Gobius Niger), triglie (Mugilidae) e desolato (Alburnus Alburnus). Lotta Parco contro la presenza pervasiva delle carpe. Il Parco di S’Albufera dispone di 22 specie di mammiferi, tra cui molti roditori e 8 specie di pipistrelli, tra cui il raro Barbastelle (Barbastella barbastellus). Invertebrati sono numerosi : libellule, mosche, scarafaggi, farfalle e falene (oltre 450 specie) e aracnidi. | _small.jpg) _small.jpg) _small.jpg) | _small.jpg) _small.jpg) _small.jpg) |
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| | Orario di visita | L’ingresso al Parco Naturale di S’Albufera de Mallorca è sulla strada Ma-12, tra Platja d’Alcúdia e Platja de Muro, presso il Ponte degli Inglesi (Pont dels Anglesos) che attraversa il Canale Grande. |
| Gli autobus da Port d’Alcúdia a Ca’n Picafort fermano vicino all’ingresso del parco. Se siete in auto, l’hotel Parc Natural, situato accanto all’ingresso del parco, offre un parcheggio di cortesia per i visitatori del parco. Orari d’estate del Parco (da aprile a settembre) : Tutti i giorni, dalle ore 9 alle ore 18. Orari d’inverno del Parco (ottobre-marzo) : tutti i giorni dalle ore 9 alle ore 17. Orario casa Sa Roca Centro : 9 :00 alle 16, chiuso il 25 dicembre e 1 gennaio. Telefono : 00 34 971 892 250 Quota di iscrizione : La visita è gratuita, ma è obbligatorio passare attraverso il Centro Welcome per richiedere il permesso di un visitatore. I veicoli a motore sono vietate nel parco : si può visitare a piedi o in bicicletta. |
| Hotel | Hotel Grupotel Parc Natural | Questo hotel di lusso si trova a sinistra dell’ingresso del Parco Naturale, a bordo della bocca del Gran Canal de S’Albufera offre una magnifica vista sul parco naturale e la baia di Alcúdia. Ristorante con vista mare, piscina e spa. Aperto da fine aprile a ottobre. Telefono : 00 34 971 892 017 Sito web : grupotelparcnatural.com |
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