Buenavista del Norte è una dei comuni rari dell’arcipelago delle Canarie da possedere il suo atto di fondazione, conceduto dal tenente governatore di Tenerife, Cristóbal Lebrón e il «regidor» (un tipo d’assessore) Fernando de Llerena, su domanda degli abitanti rappresentati da Juan Méndez « El Viejo» e Juan de Mesa.
Il documento più antico riferimento a questo paese e che dimostra la sua esistenza come un Consiglio è una datazione atto da agosto 1516.
Fin dall’inizio della colonizzazione di Tenerife, nei primi anni del XVI secolo, la città prende gradualmente forma con l’arrivo di un notevole flusso di persone che vengono a stabilirsi lì, attratti dagli agricoltori in agricoltura già installati nella zona per la coltivazione della canna da zucchero.
Il comune di Buenavista è costituito da una vasta pianura coperta di piantagioni di banane e alberi da frutto al massiccio roccioso di Teno, gole scavate insenature ripide e quasi inaccessibili.
Buenavista del Norte è un comune prevalentemente agricola, le abitudini ancestrali, come il modo di misurare il passaggio di ore grazie alle ombre delle scogliere, dove si può vedere una chiara influenza ispanica.
L’isolamento in cui ha vissuto alcune zone del territorio comunale deve prendere le forme di vita tradizionali.
Buenavista del Norte, con le sue strade di stile andaluso, è una città dove c’è calma assoluta e dove le attività legate alla natura sono onnipresenti.
Il nome di Buenavista del Norte è stato inviato dai conquistadores che meravigliò la bellezza della sua terra (Buenavista letteralmente significa «buona vista»).
Buenavista del Norte è un comune di 67,42 km² situata nell’estremo nord-ovest dell’isola di Tenerife, con un’altitudine di 110 metri e ad una distanza di 71 km da Santa Cruz de Tenerife su strada; una popolazione di 5453 abitanti.
La Chiesa della Madonna dei Rimedi (Nuestra Señora de Los Remedios)
Sciami di locuste, questi terribili insetti scesero sulla scena, distruggendo tutti i raccolti nel loro percorso. La gente di Buenavista si sono incontrati con il loro sindaco, il tenente Hernando Yanes Méndez e hanno deciso di andare in processione la statua della Vergine di Los Remedios spaventarli. La storia vuole che era così e sono scomparsi. Da allora, la statua è stata venerata.
Buenavista è stata presto una chiesa parrocchiale dedicata a Nuestra Señora de Los Remedios e otto cappelle disseminate nel vasto territorio del comune. Aveva anche un convento francescano, fondato 8 Dicembre 1648 in case ceduti da uno degli abitanti della città, Pedro Hernández, e dedicato a Nuestra Señora de Las Mercedes.
La costruzione della chiesa della Vergine di Los Remedios risale agli inizi del XVI secolo. La chiesa è a tre navate con archi a tutto sesto.
Il 22 giugno 1996 la chiesa è stata devastata da un terribile incendio ridotta in cenere lo stato del suo patrimonio artistico di inestimabile valore, distruggendo per sempre cinque secoli di patrimonio culturale e spirituale. Questo edificio è ora ripristinato.
La nuova statua di Nuestra Señora de los Remedios dallo scultore nativo di Cadice, Luis González Rey, è arrivato a Buenavista il 24 ottobre 1997 nelle acclamazioni della popolazione della regione.
La Chiesa della Concezione (Iglesia de la Conceptión)
Chiesa del XVI secolo.
vedere
Altri luoghi da vedere, dobbiamo menzionare:
ex-granaio
la Casa de la Viuda
la porta del vecchio cimitero
L’ex casa di La Marquesa e la Casa de los Ruices ,
Hacienda San Juan de Taco, 1591-1655. (Architettura domestica)
hacienda Finca de la Fuente e Cappella di La Fuente.
Il comune di Buenavista ha cominciato a costruire nel XVI secolo, a partire dall’inizio della colonizzazione di Tenerife. Nel corso del XVII secolo, attacchi di hacker e berberi erano comuni lungo la costa. La città è stata devastata anche da un invasione di locuste nel 1659. Tra gli ultimi episodi drammatici, dobbiamo citare l’incendio del 22 giugno 1996 ha distrutto la chiesa di Nuestra Señora de los Remedios e distrutto un patrimonio straordinario: a cassettoni mudejar pale policromi e sculture di valore artistico e spirituale incalcolabile tra cui una scultura interessante d’Alonso Cano raffigurante San Francesco. La città conserva antichi palazzi risalenti al XVII e XVIII secolo.