Lo scopo di questi rifugi era di aiutare a difendere la città di attacchi dal mare, particolarmente quelle della repubblica di Venezia, che si considerava spesso come una minaccia alla sicurezza di Ragusa. |
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I rifugi marittimi, che si ergono direttamente sopra le rocce, sono meno spessi che del lato delle terre: queste pareti hanno da 1,5 a 5 metri di spessore secondo la loro posizione e la loro importanza strategica. |
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Le pareti sono punteggiate di giri rettangolari, di guardiole e di canonnières (ne ce n’erano 120 per proteggere la città dei assaillants). |
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Sulla sinistra, si borda la parte più vecchia della città, all’architettura disordinata; si nota a quale punto le case e le viuzze vi sono embricate in un labirinto tortueux, lontano dalla geometria della parte del nord. È qui, in ciò che era una isola rocciosa, che fu fondata qualsiasi prima città, quella che ha preceduto l’arrivo dei Romani, che possedeva già rifugi potenti al IXe secolo. |
Per quanto riguarda il mare, osservando sulla balaustra, si scorge la statua omnipresente di Biagio santo, che monta la guardia. |
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Al sud, prende forma la isola di Lokrum. |
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La torre Puncjela |
Il primo giro che si incontra, dopo la porta di pila, è il giro Puncjela che offre una bella vista, a destra, sulla fortezza San Lorenzo. Il suo nome di Puncjela proviene dall’italiano “pulzelle„, vergini, poiché il giro è vicino del monastero di clarisses Sainte Claire dove erano istruite le giovani donne di Ragusa. La costruzione di questo giro rettangolare fu intrapresa in 1305, ma non completata prima di 1350. In 1463, fu rafforzata dalla costruzione di una parete spessa esterna e di una cortina inferiore. Nella parte superiore del giro si trova una piccola cappella incurvata, ricordare della vecchia chiesa San Biagio che era situata a questo posto prima della costruzione di questa parte dei rifugi. |
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La torre Kalarinja |
Situato oggi in ritiro del forte Bokar, il giro Kalarinja deve il suo nome al primo porto di Ragusa, il piccolo porto Kalarinja, che proteggeva. |
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Forte Bokar (Tvrđava Bokar) |
La seconda fortificazione è forte Bokar (XVe secolo) situato sotto il giro Kalarinja. Si considera forte Bokar, spesso chiamato “Zvjezdan„, come un esempio fra i più bei d’architettura di fortificazione armoniosa e funzionale. Tondo e massiccio, con belle corniches in pietre, il forte è stato costruito secondo i piani di Michelozzo Di Bartolomeo tra 1461 e 1570, mentre i muri sono stati ricostruiti (da 1461 a 1463). Il forte riposa in parte su una roccia separata della terra ferma, e collegata a questa da volte. L’interno di molto comprende casemates per cannoni ed un deposito di munizioni. |
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Forte Bokar costituisce uno dei quattro punti forti del recinto, con la fortezza San Giovanni, la fortezza Ravelin e la fortezza Minčeta. |
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Situato all’estremità occidentale della città, forte Bokar era destinato, con la fortezza Lorenzo che gli fa faccia, alla difesa dell’entrata rinforzata occidentale della città, il ponte ed il canale della porta di pila. |
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Come la maggior parte dei rifugi, forte Bokar prese il suo aspetto attuale soltanto dopo il sisma di 1667. Le diverse tabelle visibili nei musei della città danno un’idea del suo aspetto precedente. |
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Numerosi cannoni d’epoca ancora vi sono conservati. Oggi, i suoi spazi somptueux fungono da decorazione alla manifestazione culturale del festival d’estate di Dubrovnik. |
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La torre Santa Maria (Sveta Marija) |
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Le roccaforti |
Si incontra inizialmente la roccaforte Mrtvo Zvono, seguita da quelli di margherita santa (Sveta Margarita), Etienne santo (Sveti Stjepan) e risparmiatore santo (Sveti Spasitelj). |
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La roccaforte della campana morta (Tvrđava Mrtvo Zvono) |
La prima roccaforte che si incontra è la roccaforte Mrtvo Zvono, del XVIe secolo, così chiamato roccaforte San Pietro (Tvrđava Svetog petra). La roccaforte della campana morta deve il suo nome alla campana della chiesa vicina Saint Lorenzo, che suonava soltanto per i funerali. |
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La torre della stella (Zvijezda) |
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La roccaforte santa margherita (Sveta Margarita) |
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La roccaforte San Stefano (Sveti Stjepan) |
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La roccaforte San Salvatore (Sveti Spasitelj) |
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La fortezza San Giovanni (Tvrđava Sveti ivan) |
All’opposto della fortezza della Ravelin, al nord della baia, la fortezza San Giovanni, sostenuta dal giro San Luca, proteggeva il vecchio porto al Sud-Est contro i pirati ed altre barche ostili che vengono dal mare. Con i marciapiedi di sbarco delle merci, le due porte che conducono nella città ed il arcades sotto le quali si costruivano le navi, il vecchio porto era infatti la parte più vulnerabile della città, dove, inoltre, i rifugi erano i meno elevati. |
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Per una nazione di marinai, era particolarmente vitale proteggere il porto e l’accesso ai cantieri navali. È ciò che spiega l’importanza della fortezza San Giovanni e la complessità del dispositivo che lo associa al giro San Luca di fronte, ed all’ampio frangiflutti (che rallentava anche l’approccio del nemico e lo esponeva al TIR dei cannoni). La fortezza San Giovanni era la principale fortificazione della difesa del porto ed una delle fortificazioni più importanti della difesa della città. |
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La fortezza San Giovanni, precedentemente chiamata giro della talpa (Tvrđava Mulo), fu costruita in quattro tappe tra 1346 e 1557. Il primo giro è stato costruito su questa posizione in mezzo al XIVe secolo, e fa oggi parte integrante della fortezza - i suoi contorni sono ancora visibili nella parete occidentale della fortezza. Ma la fortezza è stata modificata più volte nel corso del XVe e XVIe secoli, poiché si può vedere sul trittico dipinge da parte del pittore Nikola Božidarević, visibile al monastero domenicano. Durante molti decenni, la fortezza sarà allargata, aumentata, ricostruita, prima di sposare al XVIe secolo la sua forma semicircolare attuale ed il suo passo monumentale che gli conferiscono tutti i suoi elementi. |
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Sempre prudente al segno inferiore del pericolo, gli abitanti di Ragusa hanno preso la pratica di chiudere interamente l’entrata nel porto la notte con catene pesanti tese tra la fortezza San Giovanni e la diga Kaše. Oggi molto ripara tre musei: l’acquario, un museo etnografico ed il museo marittimo. |
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Il museo marittimo (Pomorski muzej) |
Il museo della marina occupa i piani della fortezza San Giovanni; è un museo etnografico e marittimo, nel quale quattro sezioni sono dedicate al periodo della repubblica marittima, all’età del vapore, alla seconda guerra mondiale ed alle tecniche di navigazione a vela. Al primo piano, il fondo spiega la storia e la dimensione della marina della repubblica di Ragusa, che spiega la colonizzazione progressiva della costa adriatica, che dura l’antichità ed il medioevo, fino al massimo della città, al XVIe secolo. |
Più attraente, il secondo piano presenta la storia della marina mercantile ragusaine al xixo e xxo secolo, attraverso modelli splendidi degli ultimi grandi velieri, di cui quelle di galeoni e di galéasses, barche a vela ed a rami che hanno fatto la notorietà della flotta di Ragusa, ed anche di navi a vapori e dei primi vapori della flotta austro--ungherese del xixo secolo. |
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Si scopre il quotidiano del bordo tramite oggetti usuali, tali di belle casse di marinaio in legno dipinge, una farmacia portatile di bordo ed una folla di strumenti di navigazione. |
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Museo marittimo (Pomorski muzej) Fortezza San Giovanni (accesso con la viuzza di fronte alla cattedrale). Visita di giugno a settembre, tutti i giorni di 9:00 a 18:00; in inverno, da ottobre ad aprile, tutti i giorni eccetto domenica di 9:00 a 14:00 Entrata pagante: 35 kunas. |
L’acquario (Akvarij) |
Oltre alle specie della flora e della fauna acquatiche del mare adriatico (orate, bar, mérous…) distribuito in 34 acquari, questo spazio, situato al piano terra della fortezza San Giovanni, permette di scoprire le sue volte impressionanti. Al piano terra della fortezza San Giovanni (accesso da parte di Kneze Damjana Jude). La visita si effettua in una freschezza delle più apprezzabili in estate! Visita: da maggio ad ottobre, di 9:00 a 19:00 (di 9:00 a 21:00 in estate); da novembre ad aprile, da 9:00 a 13:00 sicuro domenica e giorni festivi. Entrata pagante: 35 kunas. |
La torre San Domenico |
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La torre San Luca (Tvrđava Sveti Luka) |
Dell’altro lato, all’est, il porto è protetto dal giro San Luca (Sveti Luka), una dei più vecchi giri della città che sono conservati, che datano del XIIIe secolo. Prima della costruzione della diga Kaše, la catena pesante che chiudeva ogni sera l’entrata del porto era tesa tra la fortezza San Giovanni e Tour San Luca. Dopo il giro San Luca, si trova la porta di Ploče, e, dell’altro lato della passerella, la fortezza del Ravelin. |
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