| Le isole Elaphites in Croazia | |
| |
| Generalità | L’arcipelago delle isole Élaphites (Elafitski Otoci) conta tredici isole: Daksa, Koločep, Sveti Andrija, Lopud, Ruda, Šipan, Mišnjak, Jakljan, Kosmeč, Goleč, Crkvine, Tajan ed Olipa. Le tredici isole, dotate di una vegetazione lussureggiante, celano quasi tutte delle ricchezze architetturali. Sole tre di quest’isole sono abitate, le isole di Koločep, Lopud e Šipan. La loro piccola dimensione si presta alle escursioni al giorno (ma vi si trovano alcuni hotel e camere d’ospite). | |
| Etimologia | Élaphites viene dal greco elaphos, “cervo„, a causa del grande numero di cervi che popolavano quest’isole. È l’autore Pline il vecchio che, il primo, ha designato quest’isole sotto questo nome nel suo lavoro Naturalis Historia. |
|
| | Le isole Élaphites si trovano al Nord-ovest immediato della città di Dubrovnik in Dalmazia del sud. |
|
| | L’isola di Daksa (Otok Daksa) | Daksa è più piccolo di tutte le isole Élaphites, situata all’uscita del porto di Gruž, il porto moderno di Dubrovnik. Sede al XIIIe secolo del monastero francescano Sainte-Sabine, che è stato abbandonato al momento della conquista dalle truppe di Napoleone in 1808. L’isola diventò più tardi malfamata come il luogo “del massacro di Daksa„, nel quale i partigiani comunisti assassinarono 48 cittadini eminenti di Dubrovnik nell’ottobre 1944. | L’isola di Koločep (Otok Koločep) | L’isola di Koločep (pronunciare “kolotchep„) è più vicina - a 5 km appena di Dubrovnik - e la più piccola delle isole Élaphites (meno di 4 km di lunghezza per 2,6 km²), ricco di alcune piccole spiagge delimitate di pini, di volte romanes. | | L’isola è coperta di una vegetazione lussureggiante subtropicale e solcata di vie propizie alla passeggiata a piedi. | | Koločep si ritaglia soprattutto in due villaggi modesti distinti: Donje Čelo al nord e Gornje Čelo al sud. La parte del nord dell’isola, dove arriva la traversata marittima di Dubrovnik, offre belle spiagge di sabbia. È qui anche che si trova il solo hotel della regione ed un buono che restaura. | La parte sud di Koločep è ricca di un parco forestale di 12 ettari, costituito principalmente da pini e da ulivi, come pure che onorano di fessure selvagge. A Gornje Celo, si possono ancora vedere le rovine di una fortezza costruita dopo l’attacco turco di 1571. | | Calaphodia del suo nome greco, Koločep, anche nominata Kalamota (dell’italiano Calamotta), conserva vestigia vecchie e conta tre volte préromanes degne d’interesse, Saint-Antoine-de-Padoue, San Nicola e Santa Trinidad, come pure una piccola chiesa più tardiva ma piena d’incanto, Saint-Antoine-du-Désert. | Accesso per barca alla partenza di Dubrovnik. Durata dell’incrocio: 25 min collegamenti regolari. | | L’isola di Lopud (Otok Lopud) | L’isola del mezzo, Lopud (pronunciare “lopoude„), Lafota o Mezzo (l’isola del mezzo) in italiano, è più turistica e più visitata delle altre due isole abitate dell’arcipelago, tradizione ereditata della grande epoca della repubblica di Ragusa, quando i nobili vi possedevano palazzi e che le navi mercantili vi bagnavano. Più vasto (oltre 4 km di lunghezza su meno di 3 km di ampio) che il suo vicino Koločep, Lopud è a circa 12 km di Dubrovnik. | | Lopud era al medioevo la sede del palazzo d’estate dei rettori di Dubrovnik; il palazzo è male conservato, ma che ne resta lascia immaginare il fasto della residenza. L’isola appartenne alla repubblica della città-Stato dal XIe secolo ed ebbe, durante secoli, la stessa tradizione marittima. Conta ancora una decina di chiese medioevali, fra cui la chiesa Santa Maria del XVe secolo, e ripara le rovine di molti villaggi del IXe secolo. | | Lopud conserva il suo villaggio tradizionale ed un monastero grazioso domenicano (XVe secolo); recentemente restaurata da studenti tedeschi, la chiesa ed il monastero San Nicola sono ora costruzioni splendide, mentre erano seriamente danneggiati alcuni anni fa. | | | Le sue vie, le sue valli coperte di vegetazione tropicale e mediterranea, le sue spiagge, ma anche il suo villaggio che ha saputo conservare tutte le sue tradizioni e la sua cultura, sono altrettanti vantaggi per un’isola che è soltanto ad alcuni minuti di Dubrovnik in traversata marittima. L’isola possiede due baie:- una, sulla costa del nord-ovest, che fa fronte alla costa dalmate e che comprende il villaggio di Lopud, chef-lieu homonyme dell’isola, ripara il solo porto dell’isola;
- essendo l’altra riservata ai naturistes.
| | Lopud possiede due spiagge di sabbia fine, di cui la più conosciuta è la spiaggia di Šunj, considerato come una delle più belle dell’Adriatico. L’accesso a Lopud si fa per barca dal porto di Dubrovnik. Durata dell’incrocio 50 min. Collegamenti regolari. | | La isola di Ruda (Otočić Ruda) | | | L’isola di Šipan (Otok Šipan) | Šipan (pronunciare “chipane„), Giuppana in italiano, è, delle tre isole Élaphites abitate, la più distante di Dubrovnik, ed anche più vasto dell’arcipelago (si estende su 16,5 km² con 9 km di lunghezza e 2,5 km di ampio), la più infortunata e più calmo. Ma come ciascuna dei suoi vicini, possiede il suo incanto proprio. Se le vestigia di vecchi palazzi che crollano ricordano che Šipan fu, essa anche, apprezzata del Ragusains ricco, si divide oggi tra due villaggi pacifici: Suđurađ et Šipanska Luka. | | Suđurađ al Sud-Est, è il primo porto dove fa scalo la traversata marittima, conservato dal giro in pietra grigia di un vecchio palazzo (XVe secolo). Suđurađ con le sue molte residenze patrizie (ahimè spesso in stato piteux), fatto appare di Dubrovnik in miniatura. Ci si conta fino a 40 residenze d’estate costruite tra XVIe ed il xviiio secolo dalle famiglie patrizie di Dubrovnik, fra le quali Skočibuha-Stjepović. Visitare (quando ciò è possibile): un castello del XVIe secolo interamente rinnovato che appartiene ad un proprietario privato. | | | A 7 km di Suđurađ, il piccolo villaggio di Šipanska Luka, uno dei due piccoli porti dell’isola, fa figura di piccola capitale (la traversata marittima si rende anche). Šipanska Luka è nidificato in fondo ad una baia di fronte al canale Harpoti. All’epoca romana, era battezzato portò Pompeiana la flotta di pompata era sfuggito a quella di César al largo della baia. Vi si visitano il palazzo del rettore e la chiesa San Stefano. | Tra i due villaggi, la strada attraversa un maquis spesso, intersecato di viti e di numerosi frutteti di ulivi. Numerose vie permettono di esaminare l’isola e raggiungere punti di balneazione (rocce e piccole spiagge di ciotoli). | L’isola San Andrea (Sveti Andrija) | Isola rocciosa disabitata possedendo una fauna ricca, l’isola San Andrea, Donzella in italiano, ha lo statuto di riserva ornithologique. L’isola dispone di un faro costruito in 1873 sotto la monarchia austro--ungherese, alla posizione di un vecchio monastero benedittino abbandonato in 1799. Verso il mezzo del XVIe secolo, il moine benedittino e poeta Mavro Vetranović (1482-1576) vi visse in eremita. San Andrea fu anche, all’inizio del XVe secolo, un centro di quarantina per le vittime della peste. |
|
| | Storia | Occupate fin dalla préhistoire, le isole Élaphites passano all’Xe secolo sotto la tutela della repubblica di Ragusa. |
|
| | | | |
|