| L'isola di Korčula in Croazia | |
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| Generalità | L’isola di Korčula si estende su 276 km² (46,8 km di lunghezza su una media da 5 a 7,8 km di ampio). È percorsa di piccole montagne: il suo più sù vertice, il supporto Klupca, culmina a 569 m. i suoi 182 km di coste superbement sono ritagliate ed offrono paesaggi splendidi dal mare. Korčula registra 195 baie e 48 isole. Korčula è una bella isola boscosa piena d’incanto (il 60% della sua superficie è occupato dalla foresta); i suoi paesaggi sono variati: foreste di pini, maquis, campi di lavanda e di rosmarino. L’aria sente bene le erbe aromatiche selvagge, timo o rosmarino, la linfa di PIN o, in primavera, l’odore suave dei fiori bianchi di una varietà di alberi citrus. Korčula beneficia di un clima morbido, stato come inverno: la temperatura vi è molto clemente, che scende soltanto di rado al di sotto di 10 °c nel mese di gennaio, e non che supera i 26 °c in luglio. Solo il litorale è abitato. I villaggi si appendono al lato di colline rocciose, solcate di murets di pietra e sparse di capanne di vignerons coperchiate di lauzes. Vi si coltivano la vite e l’ulivo, il fico ed il amandier; ogni pendenza è accuratamente sistemata per accogliere le vigne che scendono le pendenze in ampie fasi di pietra scavate nella montagna e picchiate di alti cipressi verde affondano. A Korčula, le tradizioni dalmates sono restate originali e molto vive.
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| Etimologia | L’isola è considerata come un paradiso ecologico, con una vegetazione abbondante. Vi si trovano in particolare centinaia di tipi di erbe aromatiche, cosa che gli valse precedentemente il suo nome greco di Korkyra Melaina (Korčula Noire). |
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| | Si può accedere all’isola di Korčula da Dubrovnik, a circa 135 km, con le penisole di Pelješac, dove si può fare tappa a Ston, quindi riprendere la strada per imbarcare con la traversata marittima di Orebić, piccolo porto installato al termine della penisola. Korčula è separato delle penisole di Pelješac soltanto da un canale stretto (10 minuti d’incrocio). Korčula è anche circa a 4:00 di traversata marittima dell’isola di Hvar situato al nord.
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| | La strada di Marmont | La strada di Marmont (il generale di Napoleone I, che costruì molto in Dalmazia) è una strada carrossable che, da Korčula raggiunge Čara, in 12 km attraversando i paesaggi più grandioses dell’isola, punteggiati di vigne, di oliveti e di pinèdes. |
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| | Storia | I primi popolamenti dell’isola risalgono al neolitico, oltre 8.000 anni fa, come lo prova la presenza di numerosi tumuli ed altre costruzioni in pietra. Le prime popolazioni conosciute Illiricos, come in molte altre parti della Dalmazia, è raccolto in piccole colonie e vivendo principalmente dell’agricoltura. La prima colonizzazione - abbastanza pacifico - da parte dei greci di questa regione, che prese il nome di Korkyra, risalita al IV e secolo prima di J. - C. Successivamente, sono i Romani che presero possesso dell’isola fin dal 1 secolo apr. J-C., in 35 della nostra era, nel movimento iniziato dall’imperatore Auguste per allargare le frontiere dell’impero romano. Dopo Ve secolo e la caduta dell’impero, sono anzitutto i goti che si afferrarono della regione. Quindi i croati arrivarono sulla costa adriatica a partire dal VIIe secolo, accompagnati dagli slavi e dallo Avars, ed è soltanto da partire dal IXe secolo che si afferrarono delle isole di Korčula, Hvar, Brač e Mljet. Al Xe secolo, sono le tribù Neretva e Venezia che si disputarono il controllo dell’isola, idealmente situata in mezzo all’Adriatico. A partire dall’anno mille, Korčula fu sotto l’egida di Venezia che, dopo averla persa, gli impone nuovamente la sua sovranità in 1125. È soprattutto da partire da 1420 che Sérénissime impose il suo dominio per la sua quarta conquista di Korčula, dopo che l’isola era diventata un possesso della Croazia-Ungheria, quindi di Dubrovnik. La presenza veneziana comportò un’importante crescita, la creazione di una vera flotta e l’arrivo di numerosi capitali. Questa sovranità particolarmente benefica durò a in 1797. Alla caduta della repubblica di Venezia, l’isola passa in 1797 sotto la sovranità austriaca. Dopo essere stata disputata agli Russes, diventa francese in 1806 con l’arrivo delle truppe napoléoniennes, cosa che permise un grande periodo di prosperità. In 1813, dopo una breve transizione inglese, torna all’Austria. Al xixo secolo, l’isola viveva soprattutto della costruzione navale. L’Italia la conserva soltanto dal 1918 al 1921. In seguito, Korčula diventa iugoslavo. |
| Economia | Precedentemente, le carriere ed i cantieri navali, sempre esistenti, garantivano l’essenziale dei redditi economici dell’isola di Korčula. La pietra estratta a Korčula servì alla costruzione di numerosi monumenti e costruzioni, localmente, ma anche a Split, Dubrovnik o altrove in Croazia, in Italia ed un po’ovunque nel mondo (si parla anche della casa bianca, a Washington). Ogni anno, circa 700 navi uscivano dai cantieri di Korčula. Purtroppo, le barche in legno iniziarono a scomparire all’inizio del xxo secolo, e Korčula dut girarsi verso il turismo. Da allora, lo sviluppo del turismo supplanté quest’attività, senza tuttavia fare scomparire l’agricoltura (viticoltura, coltura dell’oliva e della frutta in testa), altro settore primordiale, dall’occupazione greca. |
| Tradizioni | Le danze delle spade | La tradizione più pittoresca di Korčula è la danza con le spade, il more ka, effettuata da uomini in costumi, secondo un’abitudine vecchia di oltre quattro secoli. Secondo uno spettacolo accuratamente orchestrato, che illustra episodi guerrieri del passato, due gruppi di uomini ai colori diversi, nero e rosso, si affrontano in un balletto complicato e che minaccia, che evocano la lotta dei cristiani contro i Turchi, “puri„ (i rossi) contro “gli impuri„ (i neri). La moreška, ereditata della tradizione spagnola, sempre è del resto ballata in Spagna ed in Sicilia. La kumpanija, ballata anche con spade, è simile ma appare la resistenza a volte contro i Turchi, a volte contro i pirati. |
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| | Generalità | | Accesso per barca da Dubrovnik | Arrivando da Dubrovnik, l’accesso più facile è via le penisole di Pelješac, con la traversata marittima Orebić-Dominče (10 a 18 al giorno, 15 min di tragitto); Dominče è a 3 km all’est della città di Korčula. Una barca per pedoni collega Orebić alla città di Korčula-quai occidentale (5 a 13 al giorno secondo la stagione, 20 min). È così possibile venire in vettura alla partenza di Dubrovnik (1 a 2 al giorno). Il biglietto include il prezzo dell’incrocio in barca da Orebić. Il posto stradale è situato sul marciapiede è della città di Korčula. Informazioni su: www.korcula-agent.com. | | Trasporti nell’isola | In autobus:- Korčula-Vela Luka, via Žrnovo, Pupnat, Čara, Smokvica et Blato (6 al giorno, 3 la domenica).
- Lumbarda, via Dominče (9-10 al giorno sicuro domenica).
- Lumbarda-Račišće (6 al giorno in settimana, 2 il sabato, non la domenica).
| Collegamenti tra le isole | Di Korčula (porto di Vela Luka), ci si può rendere tutti i giorni a Lastovo (automobili e pedoni) ed Hvar (pedoni). Dal porto di Dominče, la linea costiera Rijeka-Dubrovnik fa scalo a Hvar (1 a 4 alla settimana) e Mljet (2 a 3 alla settimana in juillet-août). | Ufficio di turismo | Località dell’Ufficio di turismo: www.korculainfo.com |
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