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La città di Hvar, isola di Hvar in Croazia

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PresentazionePresentazione

Presentazione genericaGeneralità
Scudo della città di Hvar. Clicca per ingrandire l'immagine.La vecchia città di Hvar (autore Schore). Clicca per ingrandire l'immagine.Hvar è una città portuale, di circa 3700 abitanti, situata sulla costa sud dell’isola di Hvar in Croazia.

Il porto (autore Julia). Clicca per ingrandire l'immagine.Hvar è anche un comune che comprende sei altre località oltre alla città di Hvar stessa: Brusje, Malo Grablje, Milna, Sveta Nedjelja, velo Grablje et Zaraće. Il comune di Hvar fa parte della contea di Split-Dalmazia.

EtimologiaEtimologia
Il toponyme di Hvar viene dalla parola greca “Pharos„ (Φαροσ), nome greco dell’isola di Hvar e della colonia greca che si trovava precedentemente alla posizione dell’attuale città di Stari Grad, a che la città di Hvar ha onorato, al XIIIe secolo, il ruolo di capitale dell’isola.

I vecchi Romani la nominavano in latino Pharina e, sotto la repubblica di Venezia, Hvar si nominava in italiano mercanteggiò.

Nel dialetto croato del nord - lo tchakavien (čakavski) - Hvar è definito “Hvor„ dai suoi abitanti.

SituazioneSituazione

Il tunnel tra Hvar e Stari Grad (autore Dani Tic). Clicca per ingrandire l'immagine.La città di Hvar è situata in fondo ad una piccola baia poco profonda sulla costa sud dell’isola di Hvar, vicino all’estremità occidentale dell’isola.

Solo città della costa sud, Hvar è separata delle diverse località importanti dell’isola da una catena di montagne; questa catena di montagne si estende su tutta la lunghezza dell’isola e forma una barriera naturale tra le località della costa del nord e quelle della costa sud.

Durante i secoli scorsi, occorrevano molte ore di marcia attraverso la montagna, o alla vela lungo la costa, per raggiungere Stari Grad o Jelsa. Grazie al tunnel stradale completato nell’anno 2000, il tempo di trasporto fino al porto di traversata marittima di Stari Grad è stato sensibilmente ridotto: occorre soltanto 25 min per percorrere i 18 km che separano Hvar de Stari Grad, e 30 min per raggiungere Jelsa, situata a 26 km.

La città di Hvar è circondata di colline carsiche, poveri in acqua, dove sono coltivati l’ulivo, la vite, la lavanda ed il rosmarino. Queste colline cadono in modo brusco nel mare, che forma un litorale molto ritagliato, con piccole spiagge di ghiaia nelle fessure.

Di fronte alla baia di Hvar si trova un piccolo arcipelago formato dalle isole Pakleni.

Il porto di Hvar (autore Chensiyuan). Clicca per ingrandire l'immagine.

VisiteVisite

Piano della città di Hvar. Clicca per ingrandire l'immagine.Una via che monta verso la fortezza spagnola di Hvar (autore Tomeq183). Clicca per ingrandire l'immagine.Nel cuore della città di Hvar si trova Pjaca, conducente del fronte di mare alla cattedrale San Stefano; la città si è innanzitutto estesa, al XIIIe secolo, verso il nord prima di prolungarsi verso il sud del posto da partire dal XVe secolo. Le due parti della città si incontrano all’estremità del Pjaca: la città bassa si organizza attorno ai marciapiedi; la città alta, predominata dalla fortezza spagnola, è interamente chiusa di muri potenti medioevali. La porta principale della città (porta del Datolo), data di 1454.

In 1571, la città fu ricostruita dopo essere stata devastata dai Turchi per strada per la battaglia navale di Lepanto.

Il posto San Stefano (Trg Svetog Stjepana)
Il posto Saint- Étienne a Hvar (auteur Samuli Lintula). Clicca per ingrandire l'immagine.Il posto San Stefano (Trg Svetog Stjepana) è il posto principale di Hvar, e, con suoi 4 500 m² di superficie, sarebbe il più grande posto di Dalmazia. Si estende infatti dal fronte di mare fino alla cattedrale San Stefano. Il posto fu costruito in 1449 dal comblement di una braccio di mare marécageux che era stata svuotata fin dall’antichità.

Il pozzo del Pjaca (autore Japus). Clicca per ingrandire l'immagine.Il posto fu interamente lastricato in 1780 con ampi selciati che ricordano quelli di Split o di Dubrovnik. Il pozzo della città in mezzo al posto, distribuiva l’acqua di una cisterna comunale; data di 1520 e la griglia in ferro forgiato che lo copre data di 1780. Si vede anche sul posto una colonna di pietra stabilita in 1446.

Il posto è delimitato alla sua estremità orientale dalla cattedrale ed il palazzo episcopale, mentre al nord ed al sud si alzano degli edifici e dei palazzi costruiti al XVe, XVIe e XVIIe secoli.

Il posto San Stefano è chiamato “Pjaca„ (dell’italiano “piazza„); è il luogo di raccolta preferita dei turisti e degli abitanti di Hvar che si trovano ai terrazzi dei caffè e dei ristoranti.

La cattedrale San Stefano (Katedrala Svetog Stjepana)
La cattedrale San Stefano de Hvar (autore Japus). Clicca per ingrandire l'immagine.La cattedrale, dedicata al proprietario santo della città di Hvar, Étienne santo, si trova all’estremità è “del Pjaca„ di cui forma il tessuto di fondo; è stata costruita a questa posizione sulle rovine di una vecchia cattedrale gotico della XVe secolo distrutta dai Turchi, e di un monastero benedittino, il monastero Santa Maria, che data dell’epoca medioevale. Questa chiesa precedente era succeduta ad una chiesa del XIIe secolo che era diventato cattedrale quando la sede del di Hvar era stata trasferita di Stari Grad a Hvar al XIIIe secolo. La costruzione della nuova cattedrale si è dispiegata sul XVIe e xviii secoli, ma l’interno è stato interamente completato soltanto al xviiio secolo.

La sua facciata mescola lo stile Renaissance, lo stile maniériste e lo stile dell’inizio barocco in una sintesi tipica dell’architettura dalmate al suo massimo; è l’opera di due sarti principali di pietra di Korčula; presenta un pignone a tre lobi. Il campanile del xviio secolo - più nello stile roman„ è l’opera di padroni locali; si alza su quattro livelli, ciascuno più elaborato del precedente.

L’interno a tre nefs è più chiaramente di stile barocco e data essenzialmente del XVIe e xviii secoli. Soli esistono della vecchia cattedrale gotico delle parti della nef.

Si osserva le stalle dello chœur, in legno scolpito, del XVIe secolo (1572), il quadro di comando del XVe secolo, come pure il crocifisso di stile gotico tardivo. Nella cappella laterale sinistra del chœur si trova un sarcofago di vetro che presenta le reliquie di Prosper santo (sveti Prosper). Il altare maggiore presenta “vergine con i santi„, attribuita a Jacopo Palma il giovane.

Sulla banchina sinistra si trova due bas-reliefs realizzati dal seminario di Giorgio Dalmate (Juraj Dalmatinac) del XVe secolo: “Il Flagellation del Christ„, ispirato di una ragione di Giorgio Dalmate per la cattedrale di Split, e “Annunciazione„.

La chiesa comprende dieci autels laterali di stile barocco creati da artisti veneziani: sulla banchina diritta si osserva quello della famiglia Hektorović che inquadra Madone del XIIIe secolo.

Orari delle visite: di 7:00 a 12:00 e di 17:00 a 19:00

Il palazzo episcopale (Biskupski dvor)
Il palazzo episcopale fu costruito in 1249 sotto il vescovo Nicolas; da questa data, residente qui i vescovi della diocesi di Hvar. In 1571, il palazzo fu distrutto dai Turchi; fu ricostruisce alla fine del XVIe secolo sotto il vescovo Cedulim.

Il palazzo episcopale ripara un museo che presenta il tesoro dei vescovi (Biskupska riznica). Questo museo è costituito da reliquiari, da tabelle e da abiti sacerdotaux vecchi, ricamati d’oro e di denaro del XVe al xixo.

Orari delle visite: di 9:00 a 12:00 e di 17:00 a 19:00; fuori stagione, di 10:00 a 12:00

Tariffa d’entrata: 20 kunas.

La chiesa del Santo Spirito (Crkva Svetog Duha)
La chiesa del Santo Spirito a Hvar. Clicca per ingrandire l'immagine.Questa chiesa modesta presenta un’architettura commovente di mancanza di abilità: la porta, la rosetta ed il campanile non sono nell’allineamento. La leggenda vuole che sarebbe stata costruita tramite frammenti d’architettura che provengono da chiese in rovine di Hvar.
La chiesa San Marco (Crkva Svetog Marka)
La chiesa San Marco fu citata fin dall’anno 1326; vi si trovano numerose tombe della nobiltà. La chiesa fu abbandonata in 1808: è oggi una rovina che funge da spazio per eventi culturali.
Il palazzo del rettore (Loža)
L'hotel Palace ed il beffroi di Hvar (autore Schorle). Clicca per ingrandire l'immagine.Il Palis del rettore si trovava all’estremità del nord-ovest del Pjaca, che dà sul Mandrač. Una prima Loggia comune (loggia communis) è citata per la prima volta fin dal XIIIe secolo, in 1289, quindi, nuovamente, nello statuto di Hvar in 1331. La torre dell’orologio (Leroj) è le vestigia più vecchie di questo palazzo d’origine che contava cinque giri.

Dopo le distruzioni causate dai Turchi alla fine del XVIe secolo sotto la sovranità veneziana, una nuova Loggia (Loggia) fu costruita. Questa Loggia nuovo è attribuita all’architetto originario di Verona Michele Sanmicheli ed a padroni di Korčula, fra cui dott. Tripun Bokanić. Con con il sue arcades, è uno delle più belle costruzioni della Renaissance tardivo in Dalmazia.

Il Loggia funse più tardi da palazzo di giustizia. In 1870, fu trasformata in un caffè per l’alta società. Le sole vestigia di palazzo del governatore sono il Loggia, due bas-reliefs del leone veneziano, un grande pozzo ed un’architrave della cappella del palazzo che data di 1612. Oggi, l’interno dell’Loggia è decorato in uno stile neo-Renaissance e funge da sala di ricezione e da sala d’esposizione, non soltanto per l’hotel Palace, ma anche per la città di Hvar.

Dinanzi alla Loggia, la colonna Štandarac, che data del xviiio secolo, funge sempre da portabandiera: vi si leggevano precedentemente le proclamazioni comunali.

Il palazzo Hektorović (Hektorovićeva palača)
Il palazzo Hektorović. Clicca per ingrandire l'immagine.La costruzione del palazzo Hektorović fu intrapresa in 1463 dalla famiglia patrizia del Hektorović il cui descendant, Petar, diventerà il più grande poeta dell’isola di Hvar. Il palazzo non fu mai completato - a causa di litigi di vicinanza - ma ciò che si vedono della facciata presente uno stile gotico veneziano tardivo molto decorato che illustra bene l’età d’oro della città alla fine del XVe secolo.
Il convento del Benedettinas (Benediktinski samostan)
Il convento del Benedettinas, costruito in 1530, presenta una raccolta di vernici e di icone che provengono dal tesoro del convento ed un’esposizione di pizzo in fibre del agave realizzato dai nonnes.

Indirizzo: Ulica Nikola Karkovica, au-dessus de le palais Hektorović.

Orari: da giugno a settembre, tutti i giorni eccetto il fine settimana, di 10:00 a 12:00 e di 17:00 a 19:00

Tariffa d’entrata: 20 kunas.

Il monastero Francescano (Franjevački samostan)
Monastero francescano (autore Roksoslav). Clicca per ingrandire l'immagine in Flickr (nuova unghia).Il monastero francescano si erge di fronte al mare all’estremità del capo Sridnji (Sridnji ratto) al sud della città di Hvar.

Il monastero e la sua chiesa, Nostra Signora della Misericordia, furono costruiti alla fine del XVe secolo, da 1461 a 1471. La costruzione di una nuova chiesa fu resa possibile dai regali degli armatori del porto, dopo che il comandante della marina veneziana nell’Adriatico, Piero Soranza, era sopravvissuto ad un naufragio in 1465. Il governo veneziano prese la chiesa sotto la sua protezione e diventò la chiesa dei marinai, ed il monastero funse loro da pensione.

Il monastero francescano di Hvar (autore Schorle). Clicca per ingrandire l'immagine.La barriera della chiesa dello Francescani è l’opera del pittore e sculpteur Nicolas Florentin (Dello di niccolò Delli dit niccolò Fiorentino), un allievo di Donatello; è l’autore dell’bas-relief “del vergine al bambino„ che decora il timpano, il cui originale si trova a Zagreb. Il campanile Renaissance fu costruito alla fine del XVe secolo da sarti di pietra di Korčula, di cui lo celebra Marko Andrijić e completato in 1607 dal suo fratello Blaž.

All’interno della chiesa, si osserva le stalle dello chœur in legno scolpito di Franjo Čučić di Korčula ed Antun Spio de Zadar (1583), le lapidi e le balaustre di pietra lavorata, ed il jubé ricco barocco a scatole e le proprie vernici di Francesco da Santacroce e di Martin Benetović per la parte superiore (XVIe secolo). La cappella laterale della Santa Croce è chiusa da un jubé di pietra finemente ajouré e contiene “Crucifixion„ di Leandro Bassano (Leandro del Ponte, 1557-1622), dell’inizio del xviio secolo. Nella nef, a destra in fondo alla chiesa, la tabella “dei segni di François santo„ è l’opera di Palma il giovane (Jacopo Palma egli Giovane). La tomba del drammaturgo e poeta originario di Hvar Hanibal Lucić (1485-1553) si trova sotto il padrone-autel.

Si raggiunge il museo del monastero attraversando un chiostro alle arcades arrotondate, con un pozzo nel proprio mezzo; il museo modesto è riparato nel refettorio dei moines, che ha conservato i suoi mobili, ed in una sala attigua, ma comprende opere preziose. Nel refettorio è conservato un affresco impressionante “dell’ultima cena„ (di 8 m su 2,50 m), dipinta all’inizio del xviio secolo da un artista veneziano non identificato con certezza, probabilmente Mateo Ponzoni (Mateo Ponzone, verso 1586-1663, in croato Matej Pončun) o Matteo Ingoli (1587-1631), ma certamente influenzato da Palma il giovane.

La seconda sala presenta un bas-relief in alabastro che rappresenta “la passione del Christ„, realizzato in un seminario inglese del XVe secolo, raro “un atlante di Ptolémée„, stampato a Nuremberg in 1524, “un matrimonio mistico di Catherine santa„ del XVe secolo (1430) realizzato dalla scuola di Biagio di Giorgio da Traù (Blaž Jurjev Trogiranin, verso 1412-vers 1448) e “Déploration del Christ„ da parte di Palma il giovane della fine del XVIe o dell’inizio del xviio secolo.

Questa seconda sala contiene anche una raccolta di valute preziose, di cui alcuna risale al periodo greco, di pizzi e di documenti vecchi, come pure un orologio originale concepito da un moine per sgusciare, non le ore, ma i cicli di lavoro del monastero per i giorni senza sole. Gli aghi girano nel senso contrario di quello di il nostro mostri e più grande il fatto il giro del quadrante in 90 min invece di 60. La biblioteca contiene circa settanta incunaboli e di numerosi libri dei xviio e xviiio secolo.

Nel giardino charmant che circonda il monastero si può vedere un cipresso vecchio, alla forma coricata, vecchio di circa 400 anni; secondo la leggenda locale, sarebbe stato piantato dall’autore “dell’ultima cena„.

Dalla Pjaca, si può raggiungere il monastero francescano con una passeggiata piacevole lungo i marciapiedi (rivettò) in direzione del sud della città. Il monastero alloggia ancora due moines, di cui un sono l’autore di statue in bronzo esposte nel monastero.

Orari: da giugno a settembre, tutti i giorni, di 10:00 a 12:00 e di 17:00 a 19:00; da ottobre a maggio, di 10:00 a 12:00

Tariffa d’entrata: 20 kunas.

L’arsenale (arsenale)
L'arsenale ed il teatro di Hvar (autore Schorle). Clicca per ingrandire l'immagine.L’edificio massiccio dell’arsenale fa fronte al fronte di mare nell’angolo sudoccidentale del Pjaca, appena accanto al porto. Un primo edificio era stato costruito a questo posto al XIIIe secolo per riparare le navi di guerra danneggiate; fu distrutto da un attacco turco in 1571. Il nuovo arsenale fu costruito tra 1579 e 1611; era un capannone immenso: un galère di guerra poteva trovare mette interamente; il sua grande arcade apriva precedentemente sul cantiere navale dove si fabbricavano o riparavano le navi. Per quanto riguarda il mare, l’edificio dell’arsenale è delimitato dalla Fabrika, un ampio marciapiede costruito in pietra che fa il giro del porto (1554). Per quanto riguarda del nord l’arsenale, dietro una facciata alle porte incurvate, si trova Fontika, l’ex deposito comunale dove erano conservate le riserve di grano e di sale della città.

In 1612 - ad un’epoca dove solo gli aristocratici avevano accesso alla cultura - il principe Pietro Semitecolo decise di creare, al primo piano dell’arsenale, un teatro comunale (kazalište). Questa costruzione celebrava un accordo firmato in 1610 che segnava la fine di secoli di conflitto per l’uguaglianza dei diritti tra la borghesia e la nobiltà di cui Hvar era stata il teatro: sopra l’entrata del teatro sono state incise queste parole: “anno secvndo pacis MDCXII„ (nel secondo anno della pace, 1612). Fu il primo teatro comunale dei balcani ed uno del più vecchio di Europa. L’entrata si fa dal terrazzo del Belvedere situato sopra Fontika.

Qui furono giocati autori come Miksa Pelegrinović, Hanibal Lucić, Petar Hektorović, Martin Benetović o Marin Gazarović. Il teatro continuò a in 1796, un anno prima della caduta di Venezia, quindi fu chiuso e l’edificio fu utilizzato come caserne; riaprì in 1803: la decorazione attuale, concepita per l’opera italiana, data di quest’epoca. L’edificio dell’arsenale ed il teatro sono stati rinnovati nel 2009.

L’ovile (Mandrač)
Mandrač e la chiesa San Stefano (autore Caroline M). Clicca per ingrandire l'immagine in Flickr (nuova unghia).Mandrač è un piccolo bacino, circondato di pareti di pietra, destinato a riparare le piccole barche durante le tempeste; fu costruito al XVe secolo sul lato occidentale del Pjaca; Mandrač fu citato per la prima volta in 1459. In 1745 il governatore veneziano del settore, Marco Dandolo, completò la costruzione del Mandrač alzando piccole piramidi sulle pareti che lo circondano.

Il nome di Mandrač viene dalla parola greca μάνδρα che significa stalla o stalla; si potrebbe tradurre mandrač per “ovile„.

Il porto de Hvar (Luka Hvar)
Il porto di Hvar (autore Schorle). Clicca per ingrandire l'immagine.Il porto di Hvar è situato in una baia pittoresca naturale protetta al sud dalla catena delle isole Pakleni; ciò ne fa un porto di pace per le barche tutto l’anno durante. Inoltre, la sua posizione all’incrocio delle strade marittime dell’Adriatico - allo stesso tempo est-ovest e nord-sud - ne ha fatto, sempre, una base ideale per le operazioni militari o commerciali. Nei tempi vecchi, le flotte erano quelle della marina veneziana o di commercianti della circonferenza del Mediterraneo, dell’Africa del Nord e del Mar Nero, ed anche anche di lontano che la costa atlantica. Oggi, sono flotte di yacht di lusso e di velieri. Il porto turistico accoglie un certo numero di eventi tutto l’anno, tra cui una regata del nuovo anno.

Il marciapiede (autore Julia). Clicca per ingrandire l'immagine.Il marciapiede di 310 m di lunghezza che delimita il porto è chiamato Fabrika; la parte è del marciapiede si nominava precedentemente Molo Vivaldi. È uno dei più vecchi marciapiedi dell’Europa: la sua costruzione cominciò in 1554 per fungere da base alla flotta veneziana; tutti gli abitanti della città ebbero l’obbligo di dare un giorno di lavoro per facilitare la sua costruzione. La costruzione intera fu un prouesse tecnico per l’epoca; anche le parti sommerse furono costruite con pietre savamment sistemate, mentre la parte emersa è un esempio tipico dello stile Renaissance di costruzione, lastricata di pietre calcaree disposte in nido di api. L’ultimo rinnovamento del marciapiede data di 1795.

Residenza estiva di Hannibal Lucić (Ljetnikovac Hanibala Lucića)
Busto di Hanibal Lucić (autore Fossa). Clicca per ingrandire l'immagine.La residenza d’estate del poeta e drammaturgo Hannibal Lucić (verso 1485-1553) si trova nella campagna, fuori dei rifugi all’est della città. Costruito in 1530, è uno bello esempio di una casa di campagna della Renaissance con giardino chiuso e dipendenza. È oggi trasformata in museo.
La baia di Dubovica (Uvala Dubovica)
La spiaggia di Dubovica (autore Andrew Ferrier). Clicca per ingrandire l'immagine in Flickr (nuova unghia).La baia pittoresca di Dubovica si trova ad 8 km all’est della città di Hvar prendendo in prestito la strada verso Sveta Nedjelja. Il piccolo villaggio di Dubovica non è accessibile in automobile: occorre lasciare l’automobile sul bordo della strada e scendere una piccola via pietrosa che scende verso il piccolo villaggio e la sua spiaggia in meno di 10 min.

Dubovica comporta alcune case di pescatori, una volta ed un manoir sporgenti nel mare che predomina la baia: era la residenza d’estate della famiglia patrizia del Kasandrić (xviii-Xixo secoli). La baia è delimitata da una che onora spiaggia di piccoli rulli orientata pieno sud, e possiede fondi subacquei interessanti.

Un ristorante del piccolo villaggio propone una cucina dalmate della qualità.

Le isole Pakleni (Pakleni otoci)
Il porto di Hvar (autore Andrés Rus). Clicca per ingrandire l'immagine.L’arcipelago delle isole Pakleni (Pakleni otoci), o isole Paklinski (Paklinski otoci), è situato ad alcune centinaia di metri al sud dell’entrata del porto della città di Hvar. Quest’isole ed isole sono familiarmente nominate le isole dell’inferno (“pakleni„ significa infernal), ma tirano in realtà il loro nome della parola antiquata “paklina„, che significa “catrame„, in riferimento alla resina di PIN, precedentemente utilizzata per il calfatage delle navi, che era raccolta su quest’isole. Le isole infatti sono coperte di una foresta di pini neri e di pini di Aleppo. Le isole Pakleni sono zone protette.

L’arcipelago delle isole Pakleni ha circa 10 chilometri di lunghezza; è costituito da rocce calcaree, con un litorale molto ritagliato. La navigazione tra le isole è difficile e pericolosa a causa di forti correnti, in particolare nel sud, e della presenza di numerose isole e scogliere.

Isole Pakleni dell'ovest (autore Jadvinia). Clicca per ingrandire l'immagine.Isola Pokonji Dol (auteur Donar Reiskoffer). Clicca per ingrandire l'immagine.Dall’estremità occidentale dell’arcipelago, segnata da un faro, andando verso l’est, si incontra: Vodnjak Mali più all’ovest, Vodnjak Veli al nord, quindi il gruppo delle isole Travna, Paržanj, Borovac, in seguito la più grande isola: Sveti Klement quindi, al sud, Dobri, Vlaka, Stambedar, Gojca, Borovac, Marinkovac, Planikovac, Sveti Jerolim, infine, di fronte alla città di Hvar, dell’altro lato del canale: Gališnik e Pokonji Dol con il suo faro, la isola più all’est soltanto a 2 km del porto di Hvar.

La più grande (5 km²) e la più sviluppata delle isole, santo-Clemente (Sveti Klement), anche nominata l’isola grande (Veliki Otok), possiede il punto culminant delle isole Pakleni a 94 metri d’altitudine, di belle fessure ed una vegetazione ricca ai profumi di rosmarino. Santo-Clemente comprende tre piccoli villaggi abitati durante la stagione turistica: Palmižana, Momića Polje et Vlaka. Palmižana è un piccolo villaggio pittoresco che attira numerosi ospiti i suoi ristoranti, il suo porto turistico di 200 barche, le sue fessure, le sue rocce piatte e la sua spiaggia.

L’isola di Marinkovac ripara un piccolo villaggio di alcune case, Ždrilca, e due fessure che ne fanno un’escursione meno partecipata e più selvaggia di santo-Clemente.

San Girolamo (Sveti Jerolim), o Jerolim, è il più vicino alle isole Pakleni. L’isola era utilizzata al medioevo dai moines francescanos per produrre il sale. Ormai è riservato ai naturistes.

Le isole Pakleni sono una destinazione popolare per gli ospiti con barche, soprattutto gli yacht, che offrono molte fessure pacifiche per gli sport d’immersione, la pesca subacquea o il natation. Ci si può rendere in barca-taxi in queste tre isole dal porto di Hvar: Santo-Clemente (50 kunas andata e ritorno); Marinkovac (35 kunas andata e ritorno); San Girolamo (30 kunas andata e ritorno). Partenze la mattina di 9:00 a 12:00, ritorno in fine di pomeriggio; durata: 30 min per santo-Clemente.

I rifugi (Zidine)
Muri di Hvar (auteur Vjekoslav Karadža). Clicca per ingrandire l'immagine in Flickr (nuova unghia).Hvar è protetto del lato terrestre da rifugi e da due fortezze massicce costruite sulle colline situate sopra la città. Queste fortificazioni furono imposte dai veneziani in 1278, in cambio della protezione che accordarono all’isola di Hvar, per creare, sulla costa sud dell’isola, un porto di pace per la loro flotta. Queste fortificazioni del XIIIe secolo sono state aumentate nei secoli; si estendono dalla fortezza fino al posto principale dove raggiungono una terza parete di direzione est-ovest. Le pareti sono rafforzate da giri rettangolari la cui costruzione si è dispiegata del XIIIe al XVIe secolo.
La fortezza spagnola (Tvrđava Španjola)
La fortezza spagnola di Hvar (autore Vinzz). Clicca per ingrandire l'immagine.Una delle colline sopra la città di Hvar è coronata da una fortezza conosciuta sotto il nome di Fortica o di fortezza spagnola (Tvrđava Španjola).

La costruzione di questa fortezza, così come la vede oggi cominciò in 1282, all’inizio della sovranità veneziana. I fondi per finanziare la costruzione del lavoro provenivano soprattutto dal commercio del sale. Tuttavia occorse attendere 1551 perché l’edificio sia completato, come ne testimonia la data dell’emblema della repubblica di Venezia e delle armi della città messi sopra la porta principale al sud. Il nome “di Španjola„ (spagnola), viene probabilmente per il fatto che al XIVe secolo degli ingegneri militari spagnoli parteciparono alla costruzione.

La fortezza spagnola fu costruita alla posizione di fortificazioni illiricones, che datano della prima metà del primo millennio prima di J. - C., e di fortificazioni bizantine ulteriori, che data probabilmente del regno dell’imperatore Justinien, le cui tracce sono ancora visibili sulla parete del sud.

Lo schema architetturale complesso della fortezza è dovuto alla difficoltà del terreno. All’origine c’erano quattro giri rotondi, edifici per il magazzinaggio della polvere da cannone, delle cisterne, una prigione, una piccola cappella dedicata aJean-battista santo.

In occasione del grande attacco turco del 19 agosto 1571, la città fu saccheggiata e bruciata ma quasi tutti gli abitanti di Hvar poterono rifugiarsi nella fortezza e conservare la vita sicura.

Tuttavia, il 1° ottobre 1579, il fulmine colpì la poudrière, ed un’esplosione causò gravi danni alla fortezza e nuove distruzioni alla città appena ricostruita dopo l’attacco dei Turchi: molti edifici pubblici d’oggi datano della ricostruzione dopo l’esplosione.

La fortezza fu restaurata alla fine del XVIe secolo. Durante la sovranità francese, il lavoro fu rafforzato ed aumentato. Fino alla seconda metà del xixo secolo la piazza forte fu aumentata nuovamente. Sotto la sovranità austriaca, la fortezza fu utilizzata come caserne; gli edifici interni datano di quest’epoca. Quando la città di Hvar perse la sua importanza militare, Španjola fu abbandonato e trascurato.

A partire dal 1971, delle misure globali per restaurare gli edifici furono intraprese. Oggi, Fortica è stata completamente rinnovata e trasformata in un complesso turistico moderno con un museo, un ristorante ed una discoteca.

Si monta alla fortezza con una via che permette di scoprire le porte della vecchia città, quindi curva tra i agaves: montare i mercati che passano dinanzi al convento benedittino e seguire la via a in cima della collina (40 min andata e ritorno). La visita degli edifici è di un interesse limitato, eccetto la visita dei vecchi cachots, ma la vista sulla città e sulle isole verdi Pakleni è splendido.

Orari di visita: di 9:00 a 22:00

Tariffa d’entrata: 20 kunas.

Il forte Napoleone (Tvrđava Napoljun)
Il forte Napoleone vicino a Hvar (autore Schorle). Clicca per ingrandire l'immagine.Su una collina vicina della fortezza spagnola - un po’più elevata (228 m d’altitudine) e situata al Nord-ovest di questa - si trova una piccola fortificazione nominata forte Napoleone. Fu costruita in 1811, sotto l’occupazione francese delle truppe napoléoniennes, in un sito dove si alzava prima una chiesa medioevale dedicata a Nicolas santo, il proprietario santo dei marinai. Il posto offre un posto d’osservazione ideale che predomina il mare.

Il forte Napoleone ripara oggi un osservatorio astronomico della facoltà di geodesia dell’università di Zagreb.

La forte batteria (Trđava Baterija)
La forte batteria vicino a Hvar (autore Schorle). Clicca per ingrandire l'immagine.Sotto la sovranità francese fu costruito, in 1811, sul capo di La Croix (Križni ratto), un fortino destinato a proteggere il porto di Hvar del lato sud. Sotto la sovranità austriaca, il lavoro ricevé il nome di Baterija Andreas Hofer in memoria dell’esecuzione, in 1810, del tyrolien resistente. Oggi è semplicemente definita “Baterija„ ed è soprattutto in rovina.

InformazioniInformazioni pratiche

Tempo e previsioni
I trasporti marittimi
Ci sono servizi regolari di traversata marittima tra il porto di Hvar ed il porto di Split, e le isole di Brač, Korčula, Lastovo e Vis.
HotelHotel
L’hotel Palace
La parte inferiore dell’hotel Palace integra ciò che resta del vecchio palazzo del rettore.

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