| La città chiusa di Dubrovnik in Croazia | |
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| Generalità | Interamente cinta di rifugi, bagnata dal mare su tre lati, la città chiusa è classificata al patrimonio mondiale dell’Unesco, cosa che lui ha valso di essere molto rapidamente restaurato dopo la guerra d’indipendenza del 1991. La sua unità notevole architetturale e la ricchezza dei suoi musei ne fanno una tappa inevitabile di qualsiasi viaggio in Croazia. La sua atmosfera mediterranea, l’incanto delle sue viuzze e delle sue scale, la morbidezza pattinata dei suoi selciati invitano al bighellonare. | |
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| | Vista dal cielo | | | Vista dal mare | | Vista dai rifugi | | | Vista dal monte san Sergio | | | La grande fontana di Onofrio (Velika Onofrijeva fontana) | Quando si penetra nella città chiusa dall’ovest, passato nel pont-levis e la porta di pila, ci si trova sul posto Paskoja Milicevića, con, a sinistra, la piccola chiesa santo risparmiatore e di fronte la grande fontana di Onofrio (Velika Onofrijeva fontana) della stessa epoca della porta. È una fontana monumentale a sedici facce, superata di una cupola. La fontana porta il nome dell’architetto e l’ingegnere napoletano che lo ha stabilito, Onofrio di Giordano oltre insidiò. La cupola è stata realizzata da Petar Martinov di Milano. Il bacino sopraelevato dove si accede con due fasi è di piano poligonale, come pure la parte mediana decorata di maschere e fiancheggiata di posti; la cupola in pieno curva a oculus era all’origine pienamente decorata di sculture a carattere simbolico. | | La grande fontana di Onofrio fu elevata in 1438 per segnare la fine dei lavori di costruzione un acquedotto in parte sotterraneo che garantiva l’alimentazione della città in acqua della fonte del fiume di Dubrovnik (Rijeka Dubrovacka), situato a 11,7 km di distanza vicino al villaggio di Šumet; Ragusa disponeva così d’acqua di fonte, contrariamente a molte città dalmates che dovevano raccogliere l’acqua pluviale. La fontana fungeva da serbatoio e da principale punto d’approvvigionamento per gli abitanti. Questa fontana doveva perpetuare, con la sua bellezza architetturale ed il murmure della sua acqua limpida, la memoria di questa grande impresa tecnica, di un’importanza vitale per la repubblica. | | Della fontana d’origine, precedentemente luxueuse, molto danneggiata dal tremito di terra di 1667, resta soltanto mascarons scolpiti da cui scaturisce l’acqua. Ha tuttavia conservato il suo volume d’origine. Appuntamento dei giovani, la grande fontana è stata scelta, con la piccola fontana di Onofrio, come decorazione della commedia “Novela od Stanca„ di Marin Držić, grande autore comico ragusain della Renaissance. | | Il monastero santa Chiara (Samostan Svete Klare) | Andare alla pagina zona dello Francescani. | La chiesa San Salvatore (Crkva Svetog Spasa) | Andare alla pagina zona dello Francescani. | Il monastero Francescano | Andare alla pagina zona dello Francescani. | La mise | La Placa (si pronuncia “platsa„), del latino “platea communis„, mette comune - spesso chiamata Stradun (secondo l’italiano “strada„) - è l’arteria principale della città medioevale di Dubrovnik, una via-posto verso la quale converge tutte le vie perpendicolari: attraversa Dubrovnik d’ovest ne è, che collega le due principali porte della città, di Gradska Vrata od schiacciò (porta di pila) a Vrata od Ploča (porta di Ploče), passando per Piazza de la Loge. La Placa è una via rettilinea e molto ampia che si tende quasi su 300 m di lunghezza. La Placa è stato costruito a partire dal XIIe secolo sulla braccio di mare e la palude che separavano i due villaggi: al nord, il villaggio continentale e croato, Dubrava; al sud, il villaggio insulare e romano, sulla isola sulla quale fu costruita la prima città, Ragusinus. La via fu in seguito lastricata a partire da 1468. | | Selciato di ampie bandiere in pietra di Brać, levigate con i secoli, e delimitato di ogni lato da residenze patrizie, Stradun presenta uno stile barocco molto sobrio. Deve la sua unità notevole architetturale al programma di ricostruzione rapida della città, sostenuto dal senato della repubblica, che seguì il tremito di terra di 1667: le autorità della città hanno pensato l’urbanismo in modo molto razionale, che fissa l’altezza e la larghezza di ogni costruzione, il ritmo delle aperture, una disposizione di parti simile, e che impone un’uniformità di materiale (la pietra bianca della Dalmazia). Si colpisce dalla semplicità maestosa dell’architettura in pietra, l’unità architetturale e la bella simmetria delle proprie facciate barocche. Il piano terra era riservato ai vari commerci, cosa che sottolinea bene l’importanza del commercio per la vecchia repubblica di Ragusa. Tutti i negozi adottano lo stile “na koljeno„: un’arcata è sospeso su la finestra e la porta in uno stesso quadro. Prima del sisma di 1667, Stradun era delimitato di palazzi luxueux. | | La Placa è il grande asse simbolico della città, quello che prendono in prestito le grandi processioni incoronate, in occasione delle feste religiose, come quella di San Biagio (3 febbraio). È anche l’asse della fogna principale di Dubrovnik, dalla édiction delle leggi sulle misure d’igiene al XIIIe secolo. Con i suoi negozi, i suoi ristoranti ed i suoi terrazzi di caffè, questa via interamente pedone è anche il luogo di passeggiata preferito degli abitanti di Dubrovnik, soprattutto dei giovani, e dei turisti venuti dai quattro angoli del mondo. L’estate, i terrazzi dei caffè si avanzano a nel suo mezzo. Ogni sera, alla notte caduta, la luminosità dei selciati delicatamente lucidati dai secoli rinvia la luce ed aggiunge alla magia pietra. | | Il palazzo del festival | Situato all’angolo della via di Sigurata, questo palazzo barocco tipico aveva la doppia funzione di habitazione e di commercio. Costruito dopo il sisma di 1667 secondo il progetto dell’architetto Giulio Cerruti sulla posizione di molti lotti medioevali, parte il nord di mise. È uno dei primi edifici privati il cui progetto fu approvato da decreto del senato nel mese di maggio 1668. Casa tipo, alle facciate semplici con finestre profilate ai piani. Il piano terra orientato verso la mise era diviso in quattro depositi, le porte sono caratteristiche di tutte le case di questa via-posto. L’entrata laterale è riservata agli abitanti del palazzo. L’interno dell’edificio radicalmente modificato e decorato al xviiio secolo è identico a tutti i livelli; comprendeva un’hall con una scala a due volate intorno al quale erano disposte le camere e le sale pienamente decorate: modelli delle porte, tabelle alle scene allegoriche al limite massimo, ed alle pareti. Il palazzo fu incendiato dai bombardamenti del 1991. | | La zona Del nord della città chiusa | Andare alla pagina zona del nord. | La zona Sud della città chiusa | Andare alla pagina zona sud. | Il monastero domenicano | Andare alla pagina zona dei domenicani. | La zona della Loggia | Andare alla pagina zona della Loggia. | La cattedrale dell’assunzione | Andare alla pagina zona della cattedrale. | La zona degli Gesuiti | Andare alla pagina zona degli Gesuiti. |
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| | | | Generalità | La vecchia città (stari grad) è quasi interamente pedone; vi circola soltanto i veicoli comunali. |
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