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La città di Split in Croazia - le penisole di Marjan

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PresentazionePresentazione

Presentazione genericaGeneralità
La collina di Marjan visto del mare (autore Naddl79). Clicca per ingrandire l'immagine in Flickr (nuova unghia).Le penisole di Marjan (Poluotok Marjan) sono situate all’ovest della città di Split in Croazia. La punta delle penisole è coperta da un parco forestale di 340 ettari su 3,5 km di lunghezza e 1,5 km di larghezza massima; il suo punto culminant, la collina di Marjan (Brdo Marjan), raggiunge 178 m d’altezza al vertice del Telegrin.

A causa della sua natura rocciosa, lo sviluppo della città ha salvato le penisole che è rimasta da sempre il polmone verde di Split ad alcuni minuti a piedi del centre-ville. Le penisole reboisée tra 1852 e gli anni 1920 - principalmente in pini di Aleppo, ma anche in querce verdi ed in cipresso; Marjan è dal 1964 un parco forestale protetto con 400 specie di piante protette.

Le penisole di Marjan sono diventate il centro di svaghi della città con passeggiate, dai punti di vista, dei cammini di scoperta della natura, delle località d’escalation e delle superfici di giochi. Le penisole possiedono anche alcune spiagge, la più conosciuta essendo quella di benna.

EtimologiaEtimologia
Il nome di Marjan (che si pronuncia “Marianne„) è un nome d’origine romana che deriverebbe “da Fundus Marianum„ (Ferme del Marianus). Nel corso dei secoli il nome della collina ha conosciuto numerose variazioni attorno a questa radice d’origine.

Marjan fu anche chiamato “Mons Kyrieleison„ a causa delle molte piccole chiese disperse sulle penisole, che davano luogo a processioni ed a preghiere, Kyrie eléison (signore, prende pitié).

VisiteVisite

Piano turistico delle penisole di Marjan a Split. Clicca per ingrandire l'immagine.La costa sud delle penisole di Marjan è in parte occupata dalle zone residenziali apprezzate di Zvončac e Meje dove si sono installate istituzioni culturali o scientifiche come il museo dei monumenti archeologici croati, la galleria Meštrović e l’istituto mediterraneo per le scienze della vita; questa costa sudorientale servita da una strada che è l’estensione di rivettò dell’centre-ville.

Le penisole di Marjan a Split, vista del cielo (autore Office Tourisme Split). Clicca per ingrandire l'immagine.La costa del nord è più selvaggia, sparsa di spiagge; la strada costiera del nord condotto fino alla spiaggia di benna e, oltre, fino al capo Marjan (Rt Marjan) ed all’istituto oceanografico, vicino alla volta San Giorgio. Per rendersi a benna dal centre-ville, si possono prendere l’autobus numero 12 da Piazza de la République, o fare i 6 km a piedi.

Tra le due strade costiere, l’interno delle penisole è percorso di molte vie pedonali; il cammino di massimo permette di raggiungere il vertice del Telegrin, a 175 m, e, continuando verso l’ovest, alcune volte isolate. Il punto di partenza delle vie dell’interno è il Belvedere, che si raggiunge dal centre-ville prendendo in prestito la via Šperun, che comincia vicino alla chiesa San Francesco, all’estremità occidentale di rivettò; prendere in seguito la via Senjska che conduce - qualsiasi diritto attraverso la zona di Veli Varoš - fino alle scale che montano, in 15 minuti, fino al Belvedere.

Il monte Marjan visto dal campanile della cattedrale. Clicca per ingrandire l'immagine in Adobe Stock (nuova unghia).Dopo il Belvedere, una biforcazione si presenta:

  • Un lungo cammino in scala (Botićeva šetalište) parte sulla destra e conduce al vertice di Marjan, passando per il museo di storia naturale ed il suo zoo.
  • La via che parte sulla sinistra del Belvedere è meno difficile ma molto esposto al sole: questa via piacevole (Marangunićevo šetalište) conduce verso la punta delle penisole. È sospeso su il mare tra i cipressi, i pini, le lauro-rose e le ginestre. Sulla sinistra, in giù, si scorge il mare e la strada costiera del sud dove si trovano i musei. La via stessa è punteggiata di piccole volte costruite da eremite che cercavano la calma di meditare e pregare: la cappella San Nicola, la volta Nostra Signora di Betlemme, la volta Nostra Signora dei Sette Dolori, la volta San Girolamo e, sopra, l’eremo. Le penisole di Marjan non contano meno di dodici volte. Dopo l’eremo si può proseguire su una strada goudronnée fino alla punta dell’isola, il capo Marjan. Occorre prevedere tre ore di fare questa passeggiata a piedi dal centre-ville. A livello della cappella San Nicola, è possibile prendere a destra e raggiungere il primo cammino che monta verso il vertice.
Il museo dei monumenti archeologici croati (Muzej Hrvatskih Arheoloških Spomenika)
Il museo dei monumenti archeologici croati a Split (autore Pedro Newlands). Clicca per ingrandire l'immagine in Flickr (nuova unghia).Il museo dei monumenti archeologici croati ha per ragion d’essere la valorizzazione del patrimonio medioevale croato, un periodo della storia relativamente trascurata a causa della preminenza del passato romano legato al palazzo di Diocleziano e della ricchezza culturale della Renaissance dalmate. Il museo dedicato all’antichità romana è il museo archeologico, situato al nord della vecchia città di Split; il museo della Renaissance è il museo della città, situata all’interno del palazzo di Diocleziano, nel palazzo Papalić. Muzej Hrvatskih Arheoloških Spomenika (MHAS) si interessa dunque soprattutto agli oggetti culturali croati del medioevo, tra VIIe e XVe secoli, in particolare agli oggetti del periodo préromane dello Stato croato medioevale dell’inizio del IXe secolo fino al XIIe secolo.

Il museo fu fondato in 1893 a Knin in una fortezza militare, ma, nel corso della seconda guerra mondiale, temendo che la fortezza sia l’obiettivo di attacchi, il museo fu segretamente trasferito a Sinj, e, più tardi, a Klis e infine a Split, al posto dove si trova oggi. Il museo è alloggiato dal 1976 in un edificio moderno di tre piani, in calcestruzzo e quasi interamente lustrato, che è situato nella zona residenziale di Meje sulla costa sud delle penisole di Marjan. Le raccolte sono esposte in parte nelle gallerie interne ed in parte all’esterno, nel parco del museo che è sospeso su il mare.

Il fondo del museo comprende soprattutto gioielli diversi, armi ed oggetti d’impiego quotidiani, come pure un grande numero di monumenti di pietra che facevano parte dell’interno delle chiese croate primitive: ricostruzioni frammentarie di chancels di chœur e di ciboires (i cappucci costruiscono sul altare principale di una chiesa) delle chiese croate del IXe e Xe secolo. La sua raccolta di sculture medioevali a entrelacs (IXe-XIe secoli) - comparsa delle intrecciature di vimine che ricordano le ragioni geometriche tipiche dell’arte celtique - è una del più importante di Europa. Il museo presenta anche un grande numero di monumenti épigraphiques croati primitivi.

Nel giardino si ergono molti stećci, sarcofagi medioevali con il loro coperchio a pignone che risale al culto del Bogomiles, una setta opposta all’impero bizantino che si sviluppò nei balcani nel corso del Xe secolo.

Visita:

Indirizzo: Stjepana Gunjace bb, HR-21000 Split

In autobus, prendere la linea numero 12 alla partenza di Piazza de la République, all’ovest di rivettò (tragitto di 20 minuti).

Telefono: 00.385 (0) 21.323.901

Sito Internet: www.mhas-split.hr

Orari di visite: del lunedì al venerdì, di 9:00 a 16:00; il sabato, di 9:00 a 14:00; chiuso la domenica ed i giorni festivi.

Tariffa d’entrata: 10 kunas.

Il museo dei monumenti archeologici croati (Muzej Hrvatskih Arheoloških Spomenika)
Il fondo del museo comprende soprattutto gioielli diversi, armi ed oggetti d’impiego quotidiani, come pure un grande numero di monumenti di pietra che facevano parte dell’interno delle chiese croate primitive: ricostruzioni frammentarie di chancels di chœur e di ciboires (i cappucci costruiscono sul altare principale di una chiesa) delle chiese croate del IXe e Xe secolo. La sua raccolta di sculture medioevali a entrelacs (IXe-XIe secoli) - comparsa delle intrecciature di vimine che ricordano le ragioni geometriche tipiche dell’arte celtique - è una del più importante di Europa. Il museo presenta anche un grande numero di monumenti épigraphiques croati primitivi.

Nel giardino si ergono molti stećci, sarcofagi medioevali con il loro coperchio a pignone che risale al culto del Bogomiles, una setta opposta all’impero bizantino che si sviluppò nei balcani nel corso del Xe secolo.

Visita:

Indirizzo: Stjepana Gunjace bb, HR-21000 Split

In autobus, prendere la linea numero 12 alla partenza di Piazza de la République, all’ovest di rivettò (tragitto di 20 minuti).

Telefono: 00.385 (0) 21.323.901

Sito Internet: www.mhas-split.hr

Orari di visite: del lunedì al venerdì, di 9:00 a 16:00; il sabato, di 9:00 a 14:00; chiuso la domenica ed i giorni festivi.

Tariffa d’entrata: 10 kunas.

Galerie Ivan Meštrović (Galerija ivan Meštrović)
Un ritratto fotografico di Ivan Mestrovic. Clicca per ingrandire l'immagine.Alcune centinaia di metri verso l’ovest dopo il museo dei monumenti archeologici croati, sulla Promenade Jean Mestrovic (Šetalište lvana Meštrovića) si incontra la galleria Mestrovic (Galerija Meštrovića). Galerie Ivan Meštrović è un museo d’arte dedicata all’opera di questo sculpteur del xxo secolo; è alloggiata in un edificio concepito da lui stesso.

Ivan Meštrović (1883-1962) è spesso presentato come il più grande sculpteur croato del xxo secolo, disciple di Rodin con che si legò d’amicizia nel 1904. La sua opera più famosa è la statua del vescovo Gregorio di Nin installata al nord del Palais di Diocleziano a Split.

Galerie Mestrovic a Split (autore Pedro Newlands). Clicca per ingrandire l'immagine in Flickr (nuova unghia).Ivan Meštrović concepì questa villa neoclassico a colonnato ionico - quasi un palazzo monumentale ed un po’ostentatorio - ed iniziò a farla costruire nel 1931. La costruzione fu concepita come un miscuglio curioso tra seminari di lavoro per la pietra, il legno e l’argilla, sale d’esposizione e casa d’abitazione per Meštrović e la sua famiglia. Meštrović emménagea in questa residenza d’estate nel 1939, ma lui e la sua famiglia vi vissero soltanto per due anni, prima di rifugiarsi a Zagreb nel 1941 per sfuggire all’occupazione italiana.

La galleria Meštrović aprì nel 1952 nella villa di cui il sculpteur aveva fatto regalo e di numerose opere; Meštrović si trovava negli Stati Uniti, che rifiutano di rientrare nella sua patria allora sotto la tirannia comunista. La galleria possiede la più grande raccolta di opere di Meštrović, rappresentative di tutti i periodi dell’artista, di cui alcuna delle più importanti: quasi 200 sculture e bas-reliefs, in legno, in marmo, in pietra ed in bronzo create tra l’inizio del xxo secolo e 1946, ma anche delle vernici all’olio e dei progetti che mostrano l’evoluzione dell’artista, ed anche dei mobili. A quest’esposizioni permanenti si aggiungono periodicamente esposizioni ambulanti in provenienza dalla Croazia o da altri paesi.

Galerie Mestrovic a Split (autore Pedro Newlands). Clicca per ingrandire l'immagine in Flickr (nuova unghia).Meštrović acquisì la sua reputazione con opere monumentali ad argomenti ideologici e storici, ma si scopre qui un lavoro più intimiste. Al piano terra, a destra, e nella scala, sono raccolti diverse ancorasti, come pure un’espressiva “dopo il parto„; nella vecchia sala da mangiare, a sinistra, si trovano ritratti molto spontanei dei membri della sua famiglia immediata, in particolare il bronzo onesto e sensibile “la mia madre„ del 1908. Al primo piano, non occorre mancare “la donna che soffre„ per 1928 e soprattutto “un lavoro„ in bronzo del 1946 al viso torturato che esprime il dolore di quest’epoca che aveva visto la sua patria divisa; vi si vedono anche le statue giganti in legno di annegare “Adam„ e “Eva„ del 1941, e “una gioventù allegra„ poco mièvre. I giardini sono sparsi di sculture di bronzo, fra cui “il ciclope„ potente del 1933.

Galerie Mestrovic a Split (autore Pedro Newlands). Clicca per ingrandire l'immagine in Flickr (nuova unghia).Visita: Galerija Ivana Meštrovića

Indirizzo: Šetalište Ivana Meštrovića 46

Telefono: 00.385 (0) 21.340.800

Sito Internet: www.mdc.hr

Orari d’estate: da maggio a settembre, tutti i giorni eccetto il lunedì, di 9:00 a 19:00

Orari d’inverno: da ottobre ad aprile, del martedì al sabato, da 9:00 a 16:00; la domenica di 10:00 a 15:00

Tariffa d’entrata: 30 kunas (comprendendo la visita del Kaštelet).

Il castelletto Crikvine (Crikvine Kaštelet)
La campana della cappella Santo-La Croix del Castelet a Split (autore Pedro Newlands). Clicca per ingrandire l'immagine in Flickr (nuova unghia).Circa 300 metri - 5 minuti a piedi - dopo la galleria Meštrović su Šetalište lvana Meštrovića, si trova il castelletto Crikvine, che si nomina così padiglione Meštrović perché il sculpteur Ivan Meštrović ne fece l’acquisizione per riparare una delle sue opere principali.

Il castelletto Crikvine era all’origine una bella residenza d’estate rinforzata, costruita all’inizio del XVIe secolo per una famiglia ricca nobile di Split, Capogrosso-Cavagnini (Kavanjin), per eventualmente rifugiarsi in caso di minaccia turca. Il castelletto conobbe, nei secoli, diversi utilizzi di cui quella di lazaret per le vittime della peste, o d’hotel dopo la prima guerra mondiale.

La corte del Kastelet Mestrovic a Split (autore Rosa Klein). Clicca per ingrandire l'immagine in Flickr (nuova unghia).Crikvine Kaštelet era in stato di rovina quando Ivan Meštrović lo comperò nel 1932. Dal 1937 al 1939, con l’architetto Harold Bilinić, fece restaurare, trasformare ed aumentare il manoir; fece ricostruire la parte occidentale della corte sotto forma di péristyle di colonne di stile dorico. Meštrović fece aggiungere una volta, la cappella Santa-La Croix, integrandolo nella struttura esistente, con il progetto di installare il suo ciclo di bas-reliefs in legno sul tema “della vita del Christ„.

Un bas-relief della cappella Santa-La Croix al Kastelet (autore Rosa Klein). Clicca per ingrandire l'immagine in Flickr (nuova unghia).Ivan Meštrović, un sculpteur profondamente religioso, aveva cominciato questo ciclo di bas-reliefs fin dal 1917, durante la prima guerra mondiale: dice che il sculpteur cominciò quest’opera in risposta agli orrori di questa guerra. Si tratta di un seguito di 28 grandi bas-reliefs scolpiti nel legno e che appaiono la vita del Christ. I pannelli sono appesi sulle pareti della cappella e conducono lo sguardo verso uno che afferra crocifisso décharné. Meštrović completerà il suo ciclo “della vita del Christ„ soltanto nel 1950, dopo oltre trenta anni di lavoro intermittente; l’opera fu presentata al pubblico per la prima volta nel 1950 all’Université di Syracuse negli Stati Uniti - ad eccezione di bas-reliefs che erano conservati a Split. Anche se il suo stile e la sua qualità artistica non sono uniformi, il ciclo è considerato da molto come il più bello lavoro di Meštrović.

La cappella Santa-La Croix al Kastelet (autore Rosa Klein). Clicca per ingrandire l'immagine in Flickr (nuova unghia).Alla fine del 1953 Meštrović fece regalo di questi bas-reliefs alla sua terra natale; il ciclo “della vita del Christ„ fu installato l’anno seguente nella cappella Santa-La Croix. La cappella Santa-La Croix è dedicata a messe in lingua vecchi slava (le domeniche e feste, a 9:00), secondo il desiderio di Meštrović.

Visita:

Indirizzo: Šetalište Ivana Meštrovića 39

Telefono: 00.385 (0) 21.358.158

Sito Internet (in inglese): www.mdc.hr

Orari d’estate: da maggio a settembre, del martedì al sabato, da 9:00 a 17:00; la domenica di 10:00 a 19:00

Orari d’inverno: da ottobre ad aprile, del martedì al sabato, da 9:00 a 16:00; la domenica, di 10:00 a 15:00

Tariffa d’entrata: inclusi nel prezzo del biglietto della galleria Meštrović

L’istituto mediterraneo per le scienze della vita (Mediteranski institut za Istraživanje Života)
La più recente delle istituzioni installate sulle penisole di Marjan è l’istituto mediterraneo delle scienze della vita (MedILS); è costruito sul settore della villa splendida, “Villa Dalmatia„, soltanto il dittatore socialista Josip iugoslavo Broz, detto Tito, si era fatto costruire sulla costa sud delle penisole.
L’istituto oceanografico (institut za Oceanografiju)
La punta occidentale delle penisole di Marjan, il capo Marjan (Rt Marjan), ripara l’istituto d’oceanografia e delle pesche (institut za Oceanografiju i Ribarstvo, IZOR), fondato nel 1930.
La cappella San Giorgio (Crkva Svetog Jurja)
La cappella San Giorgio è situata tutto accanto all’istituto oceanografico; la cappella fu costruita alla posizione di un tempio vecchio di Diana, dea della caccia. Questo tempio è citato alla punta occidentale delle penisole di Marjan, come “ad Dianam„, sulla carta famosa geografica del mondo romano, detta tavola di Peutinger, copia conservata al XIIe-XIIIe secolo di una carta romana molto più vecchia del IVe-Ve secolo dopo J. - C. Le vestigia del tempio funsero da fondazione alla cappella San Giorgio al IXe secolo.

Il capo Marjan è generalmente nominato la punta Giorgio (Punta Jurana) a causa della presenza della cappella San Giorgio.

La spiaggia di benna (Plaža Bene)
Seguendo la strada costiera del nord, si passa dinanzi ad alcune spiagge, come Kašuni o Obojena svjetlost, quindi si arriva alla più conosciuta delle spiagge di Marjan, la spiaggia di benna situata sulla baia di benna (Uvala Bene) al Nord-ovest delle penisole. La baia e la spiaggia tirano il loro nome della vecchia chiesa croata Santo-Benoît le cui rovine si trovano a questo posto della costa; era una volta préromane del IXe-XIe secolo.

Benna è un centro di svaghi familiare con alcune spiagge bétonnées ed alcune fessure rocciose su fondo di pinède, con numerose attrezzature: terreni di giochi per bambini, corti di tennis, terreni di palla al piede, di bocce, cabine di vestire, docce ecc.; c’è anche un bar ed un ristorante di fronte alla spiaggia.

Ci si può rendere a benna a piedi o prendendo l’autobus n° 12 al posto stradale o Piazza de la République (partenze ogni 30 min), ma non in macchina.

La cappella San Girolamo (Crkva Svetog Jere)
L'eremo del supporto Marjan a Split. Clicca per ingrandire l'immagine.Nella parte sudoccidentale delle penisole di Marjan, la costa è molto ripida in scogliere quasi verticali (rilievo di flysch); nelle grottes formate in queste scogliere degli eremite hanno stabilito la loro cellula di moine al medioevo. Così, Jérôme santo (sveti Jere) avrebbe fuggito la città e si sarebbe ritirare in una di queste grottes. L’eremo San Girolamo è ora una volta troglodytique; fu riparata al XVIe secolo. Nell’eremo si può vedere un’iscrizione che sarebbe di Jérôme santo:

MIHI OPIDUM CARCER SOLITUDO PARADISUS EST„ (per me, la città è una prigione, la solitudine il paradiso).

La piccola cappella San Girolamo, della seconda metà del XVe secolo, si trova sotto l’eremo, placcata contro la parete, tra i cipressi e le piante grasse; ripara un altare del sculpteur Andrija Aleši ed un bas-relief che rappresenta Jérôme santo (1480).

La cappella Nostra Signora dei Sette Dolori (Crkva Gospe od Sedam Žalosti)
Un po’più basso, ed all’est, della volta San Girolamo, si trova la cappella Nostra Signora dei Sette Dolori, del XVe secolo. Contiene un bas-relief del sculpteur principale Giorgio Dalmate.
La cappella Nostra Signora di Betlemme (Crkva Gospe od Betlehema)
Ancora più all’est della volta San Girolamo, sul cammino che conduce al vertice di Telegrin, si trova la cappella Nostra Signora di Betlemme; lo raggiunge con una scala che monta sul lato cammino verso la scogliera contro la quale la cappella blottit.

La cappella di Bethléem (Gospe od Betlehema) data del XIVe secolo, ma è stata recentemente restaurata; il suo interno cela un bello bas-relief della Nativité.

Il vertice del telegrafo (Telegrin)
La collina di Marjan culmina al vertice del telegrafo (Telegrin) a 175 m d’altitudine; da Split ci si monta con una lunghissima scala. Il vertice tira il suo nome della stazione di telegrafo ottico - un sémaphore di Chappe - che le truppe napoléoniennes vi avevano installato all’inizio del xixo secolo. Una bandiera immensa croata vi galleggia.

Le scale che conducono al supporto Marjan (autore Kpmst7). Clicca per ingrandire l'immagine in Flickr (nuova unghia).La scala ascendente a Telegrin (auteur Grant O'Shea). Clicca per ingrandire l'immagine in Flickr (nuova unghia).Prima dei francesi, il vertice fu occupato 150 anni prima dai Turchi ottomani: in 1657, nonostante la sua situazione dominante sopra Spalato, il rettore veneziano della città, aveva lasciato il vertice senza difesa, cosa che permise ai Turchi di afferrarsene e minacciare la città stessa; tuttavia rinforzi improvvisati che provengono dalle isole vicine salvarono Split.

Il belvedere di Telegrin offre una vista panoramica splendida:

  • al nord, su Solin (Salona), sul massiccio montagnoso del Kozjak, e fino allo stimolo roccioso della citadelle di Klis;
  • all’est, sulla vecchia città di Split, sulla città moderna e sul massiccio del Mosor;
  • al sud, sulle isole di Šolta, di Brač, di Hvar e di Vis;
  • all’ovest, sulla baia di Kaštela, le penisole di Čiovo e la città di Trogir.
Il giardino botanico (Botanički Vrt)
Il giardino botanico di Split è all’abbandono, ma… l’entrata è gratuita.
Il museo di storia naturale ed il giardino zoologico (Prirodoslovni muzej i zoološki vrt)
Un museo di storia naturale è stato creato sulla collina di Marjan, su un vertice situato un po’all’est del vertice di Telegrin, in una vecchia casa. Un giardino zoologico - uno del più piccolo del mondo con 0,65 ettaro di superficie - gli era allegato; questo zoo è caduto in disuso in seguito a proteste di gruppi di difesa degli animali: gli animali esotici sono stati trasferiti altrove e lo zoo non accetta più nuovi animali.
La cappella San Nicola (Crkva Svetog Nikole)
La cappella San Nicola a Split. Clicca per ingrandire l'immagine.La cappella San Nicola a Split. Clicca per ingrandire l'immagine.La cappella San Nicola si trova all’inizio della passeggiata Marangunić (Marangunićevo šetalište), poco dopo il Belvedere sulla pendenza sudorientale di Marjan. La nomina a volte volta Saint-Nicolas-du-Monte per distinguerla dalla chiesa San Nicola che si trova nella zona pescatori in città. Deve il suo nome al fatto che i marinai della marina a vela la salutavano al loro passaggio dinanzi alle penisole - Nicolas santo essendo il proprietario santo dei marinai e dei viaggiatori.

La cappella San Nicola a Split. Clicca per ingrandire l'immagine.La cappella San Nicola è una piccola cappella romane dell’inizio della XIIIe secolo, caratterizzata da un piccolo clocheton laterale. Si trovava accanto ad un monastero benedittino demolito all’inizio del xxo secolo.

Il vecchio cimitero ebreo (Židovsko Groblje)
Il vecchio cimitero ebreo di Split (autore Moshe). Clicca per ingrandire l'immagine.Il vecchio cimitero ebreo di Split (autore Moshe). Clicca per ingrandire l'immagine.La maggior parte degli ebrei rifugiati a Spalato, dopo Reconquista cristiana della Spagna e del Portogallo, elesse domicilio nella vecchia città, all’interno del palazzo di Diocleziano; stabilirono la sinagoga appena al nord della porta di ferro; si chiamava questa zona il ghetto dove erano limitati. I più ricchi - arricchiti nel commercio detassato tra i balcani e Venezia - si installarono sulla collina di Marjan; in 1573, riceverono l’autorizzazione di creare un cimitero. Questo cimitero contiene circa 700 lapidi, del XVIe al xviiio secolo.
Il Belvedere (Belvedere)
Split vista dalla collina Marjan (autore Kaiser87). Clicca per ingrandire l'immagine.Il primo dei due belvederes (vidilice) che si incontra, montando alla collina di Marjan dalla vecchia città, è il belvedere situato accanto al terrazzo del caffè Vidilica. Si trova sulla pendenza orientale della collina e permette di ammirare il porto, la rivettò, il palazzo di Diocleziano ed il campanile della cattedrale, con in fondo la città moderna ed i suoi sobborghi spaventosi. Oltre, si ergono il massiccio del Kozjak, al nord, ed il massiccio del Mosor, all’est. All’ampio si scorgono le siluette delle isole di Brač, di Hvar e di Šolta.

Ci si accede dalla vecchia città prendendo in prestito la via Senjska, e, dopo avere attraversato la via Nazor (Nazorova Ulica), montando a sinistra una scala che giunge vicino al caffè Vidilica. Questo caffè è una fermata benvenuta - tanto ad andarla che al ritorno - con un grande terrazzo ombreggiato ed una vista splendida sulla città.

Le penisole San Stefano (Poluotok Sustipan)
Il porto turistico di Split. Clicca per ingrandire l'immagine.Sul suo lato sudorientale, le penisole di Marjan presentano piccole penisole che svolge il ruolo di diga naturale per il porto di Split: le penisole di Sustipan. Questi penisole tirano il suo nome di un monastero benedittino del XIe secolo e della sua chiesa San Stefano (Crkva Svetog stipe) di cui si possono vedere le fondazioni. Il monastero fu abbandonato al XIVe secolo. La chiesa Saint-Etienne attuale fu costruita in 1814; contiene un polyptyque gotico del XVe secolo.

I giardini di Sustipan, piantati di cipressi eleganti e sparsi di banchi, offrono punti di vista indimenticabili sul mare e su marina. La pietra angolare del giardino è un padiglione curioso neoclassico, stabilito dai francesi al xixo secolo quando Split faceva parte delle province Illiricones del primo impero francese.

Storia e tradizioniStoria, letteratura, arti, tradizioni, leggende, religioni, miti, simboli…

StoriaStoria
Nei tempi vecchi, l’ex-imperatore Diocleziano costruì il suo palazzo ad alcuni minuti a piedi di Marjan. Questa città-palazzo opulente era abitata da 8.000 a 10.000 persone che avevano bisogno di parchi e di spazi di svaghi; Diocleziano sistemò alcune parti di Marjan più vicine al palazzo come un parco dove egli stesso gradiva cacciare.
LetteraturaLetteratura
Marjane, Marjane
Una canzone popolare dalmate, “Marjane, Marjane„, registrata dal poeta Ivo Tijardović, era cantata nella città di Split negli anni 1930.

Nel corso della seconda guerra mondiale, questa canzone fu diffusa dalla radio ufficiale dello Stato indipendente da Croazia (Nezavisna Država Hrvatska) dei oustachis (“rebelles„), ma diventò così molto popolare fra i partigiani del maresciallo Tito, con parole modificate.

La canzone - con le sue parole originali - è la canzone ufficiale della festa della città di Split.

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