| Il villaggio di Perast | |
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| Generalità | Perast è una cittadina charmante e pacifica, all’architettura barocca e senza alcuna costruzione moderna. Perast è classificato al patrimonio mondiale dell’Unesco. All’ampio di Perast si trovano due isole: a sinistra, l’isola alle morti, con il monastero Santo-Giorgio, e, a destra, l’isola Notre-Dame-du-Rocher. Da Perast si può prendere una barca per rendersi sulle due isole in mezzo al golfo. |
| Etimologia | In serbo cirillico, Perast si nomina Пераст; in italiano, Perasto. |
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| | Perast è situato sulla riva del nord delle bocche di Kotor, all’estremità di un capo che separa il golfo di Kotor del golfo di Risan. Il villaggio è stato sospeso su dalla collina Saint-Élie (Sveti Ilija) (873 m). Perast si trova di fronte al distretto catene (Tjesnac Verige, Stretto delle Catene en italien) il canale più stretto delle bocche di Kotor apribile sulla baia di Tivat (Teodo). Al xviio secolo, Perast aveva il controllo del distretto delle catene che tira il suo nome delle catene metalliche che la città di Perast aveva teso sotto il mare da un lato del golfo, il villaggio di Kamenari, all’altro, il villaggio di Lepetane, per proteggersi degli attacchi frequenti di pirati. Queste catene non furono tuttavia sufficienti, poiché la città fu saccheggiata dai pirati al xviio secolo, cosa che segnò il suo declino. Il villaggio fa parte del comune di Kotor. |
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| | Perast appartenne alla repubblica di Venezia tra 1420 e 1797, e si può ancora oggi riconoscere quest’influenza sulle facciate dei propri diciannove palazzi barocchi, testimoni della propria vecchia dimensione, e delle proprie diciassette chiese cattoliche, ed in particolare della chiesa San Nicola il cui campanile è sospeso sul posto principale. | | La chiesa San Nicola (Crkva Svete Nikole) | Installata in mezzo al villaggio, di fronte al mare, la chiesa San Nicola (Sveti Nikola) fu costruita tra XVe ed il xviio secolo, sui piani dell’italiano Guiseppe Beati in uno stile barocco del xviio secolo. Mai completata, la chiesa si distingue con il suo campanile imponente, più elevato della baia di Kotor. È nel 1691 che Ivan Scarpe cominciò la costruzione di questo campanile imponente di 55 m d’altezza con cinque piani ed una serie di cabine distribuite per un costo di 55.000 ducate. Un’iscrizione, messa sopra la barriera d’entrata, commemora la sconfitta dei Turchi nel 1657, dopo che i veneziani hanno conquistato Herceg-Novi e Risan: “Christianae Reipublicae Triumphanti„. | | La chiesa Notre-Dame-du-Rosaire | La chiesa Notre-Dame-du-Rosaire, con il suo campanile ottagonale, fu costruita nel 1687 dall’arcivescovo Andrija Zmajević sulle altezze vicine del suo palazzo. | I palazzi | Perast conobbe il suo massimo al xviio e xviiii secoli grazie ad un commercio marittimo fiorente al quale la sua importante marina mercantile prendevano parte. Fu l’età d’oro della costruzione pérastoise: intraprendendo capitani delle sue navi si fecero costruire per la loro pensione palazzi splendidi. Il villaggio conta più di una decina di questi palazzi, dispersi lungo il fronte di mare e sui lati della collina Saint-Élie. Queste costruzioni sontuose predominano ancora il paesaggio urbano di Perast. I più famosi sono i palazzi delle famiglie Martinović, Zmajević, Bujović, Visković, Mazarović, Balović, Smekija… È nel palazzo Zmajević che nacqe, il 6 gennaio 1680, l’ammiraglio futuro russo Matija Zmajević, come lo ricorda una targa affigguta sulla casa. Il giovane capitano Matija Zmajević dut fuggirsi di Perast perché sospettato di avere assassinato Vicko Bujović, la cui famiglia era rivale di quella dello Zmajević. Si rifugiò ad Istanbul dove l’ambasciatore russo lo raccomandò al zar Pierre Ier per le sue qualità di marinaio. Diventò ammiraglio e comandava la flotta russa dei mari Baltici in occasione della sua vittoria sulla flotta svedese. Il zio dell’ammiraglio, l’arcivescovo Andrija Zmajević, fece costruire il suo palazzo sulle altezze della collina Saint-Élie, accanto al giro ottagonale della chiesa Notre-Dame-du-Rosaire. Resta oggi soltanto rovine. | Il museo marittimo della città | Il più famoso dei palazzi di Perast, il palazzo del Bujović, fu costruito nel 1694 dai fratelli Ivan e Marko Bujović, secondo i piani dell’architetto veneziano Giovanni Batista Fonte. La leggenda riporta che l’architetto pagò della sua vita l’opera compiuta, poiché, alla domanda di Bujović che gli chiede se potesse costruire un più bello palazzo che quello, rispose che lo poteva. È per questo che lo precipitò della cima di un balcone, affinché il palazzo restasse ineguagliabile. | Il palazzo è decorato, su tre lati dell’edificio, di cinque balconi armoniosi, sui quali si aprono finestre ad arcata; una vasta balaustra, decorata di due leoni che esplorano la baia di Kotor, si alza sopra un portico ai pilastri massicci costruiti in tecnica “bugnatto„. Il palazzo del Bujović ripara ormai il museo marittimo della città di Perast. Ai xviio e xviiio secolo, la città di Perast possedeva una scuola navale, “Nautica„. Alla fine del xviio secolo - sulla raccomandazione di Venezia - il zar della Russia Pierre-le-Grand vi inviò sedici aristocratici avere la notizia della navigazione, quando volle creare una flotta imperiale russa. È il capitano Marko Martinović di Perast che insegnò le tecniche marittime ai boyards russi. | Le fortificazioni | Benché la città fosse molto esposta - alla frontiera dell’impero otomano - ex Perast non possedeva rifugi, ma era protetto da una decina di giri di guet indipendenti, chiamato “cardaci„. Questi giri furono costruiti dalla marina della repubblica di Venezia nel corso del XVe e XVIe secoli; la città passò in seguito sotto la sovranità di Venezia nel 1420. Non resta oggi più che uno di questi giri e le rovine dell’unica fortezza Santa-La Croix (Santa Croce), del XVIe secolo (1570), che si alza sopra la città. Benché non essendo circondato di muri, Perast non sia mai preso dai Turchi. | L’isola alle morti o isola Santo-Giorgio | L’isola Santo-Giorgio (Sveti Đorđe) è una piccola isola rocciosa, situata nella baia di Kotor all’ampio di Perast e ad una dozzina di chilometri all’est di Herceg-Novi. Di fronte al villaggio di Perast, due isole si fanno faccia. L’isola Santo-Giorgio, o isola delle morti, è piantata di cipresso, e ripara il cimitero del villaggio ed un piccolo monastero. Un monastero benedittino Santo-Giorgio fu costruito sull’isola al IXe secolo. Citato per la prima volta in un documento che data di 1166, sembrerebbe che abbia riparato benedittini fin dal IXe secolo. Eccetto alcuni dettagli, la costruzione originale non ha potuto essere mantenuta. Attaccato a numerose riprese, il monastero, inoltre, è stato vittima di terremoti; quello di 1667 distrusse il limite massimo e l’abside della chiesa. Una nuova chiesa fu costruita al xviio secolo. Nel 1812, l’isola fu presa dai francesi, quindi nel 1814 dagli austriaci, prima di finalmente ritornare agli abitanti di Perast. Il cimitero vicino alla volta ripara le tombe di decine di capitani di marina di Perast. Sul porto di Perast, alcuni marinai propongono di affittare la loro barca per accedere all’isola Santo-Giorgio ed all’isola vicina; si può non soltanto visitarla, ma anche bagnarsi. | L’isola Notre-Dame-du-Rocher (Gospa od Škrpjela) | L’isola Notre-Dame-du-Roche è una isola artificiale di 3000 m ² creata dagli abitanti di Perast da partire dal XVe secolo. È la sola isola artificiale costruita nell’Adriatico. L’isola appartiene alla città di Perast anche se, geograficamente, si situa più vicino al comune di Herceg-Novi che di quella di Perast. Si trova nella baia di Kotor, ad un centinaio di metri del suo vicino, l’isola Santo-Giorgio. La leggenda dice che il 22 luglio 1452, due fratelli pescatori, veneziani di Perast, trovarono una icona del vergine su una scogliera all’ampio di Perast. Pérastois iniziò a ammucchiare attorno a questa roccia dei relitti di velieri e delle pietre di qualsiasi dimensione nell’intenzione di costruire più tardi una chiesa. | Quasi due secoli più tardi, nel 1630, Pérastois vi stabilì infatti una chiesa alla quale diedero il nome di Notre-Dame-du-Rocher (Gospa od Škrpjela), per riferimento alla roccia (Škrpjel) d’origine. Semplice volta alla sua origine al xviio secolo, la chiesa attuale data del xviiio secolo: fu aumentata nel 1725, ma resta di dimensione modesta, con una sola navata superata di una cupola ottagonale riconoscibile, ed un giro con un campanile, che gli dà un aspetto abbastanza barocco. L’interno della costruzione, molto pienamente decorata, ripara sessantotto pitture realizzate da Tripo Kokolja (1661-1713), un pittore famoso barocco originario di Perast. Occorse oltre dieci anni a Tripo Kokolja per realizzare queste pitture alla fine del xviio secolo. La icona della madonna e del suo bambino, appeso sopra l’altare, è l’opera di Lovro Marinov Dobričević, un pittore del XVe secolo originario di Kotor ed anche autore di molte icone che decorano il monastero di Savina (vicino a Herceg-Novi). La chiesa contiene anche una che commuove raccolta de plus del 2000 exvoto, fra cui una raccolta di targhe votives in denaro, offerti dai marinai. Un piccolo museo, dietro la chiesa, presenta oggetti marini. Ogni anno, il 22 luglio, ha luogo un pellegrinaggio famoso, “Fasinada„, durante il quale gli abitanti dei dintorni vengono a commemorare la scoperta della icona del vergine, e consolidare la isola aggiungendo nella loro pietra. |
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| | Storia | Perast fu indipendente durante un tempo al XIVe secolo. La città si mise inizialmente volontariamente sotto la protezione della repubblica di Venezia. Perché da numeroso Pérastois, in particolare i veneziani di Perast, avevano esattamente funto nella flotta della repubblica in occasione di una sede terribile, Venezia accordò nel 1368 alla nobiltà della cittadina la illustra titolo di Fidelissima Gonfaloniera (lo portare-stendardo più fedele). Con un decreto speciale del senato, la città ebbe l’onore e l’incarico di conservare l’insegna di guerra della flotta veneziana; dodici Gonfaloniers, che, nel corso della battaglia, erano la guardia personale del doge ed avevano il compito di difendere le insegne, provenivano esclusivamente da Perast. Nella battaglia di Lepanto, otto di questi gonfaloniers sui dodici morirono. Perast appartenne alla repubblica di Venezia da 1420 a 1797; faceva allora parte dell’Albania veneziana. La città era allora sottoposta all’autorità civile e giudiziaria del rettore ed amministratore di Kotor, ma aveva il suo consiglio e dei suoi regolamenti. È sotto la repubblica di Venezia, al xviiio secolo, che Perast conobbe il suo massimo; epoca dove non aveva meno di quattro cantieri navali attivi, una flotta di un centinaio di navi, e 1700 abitanti. La fedeltà di Perast alla repubblica di Venezia sopravvisse alla caduta di questa: mentre il 12 maggio 1797 il doge di Venezia depositava il distintivo di Santo-Marc, gli abitanti di Perast decisero di restare veneziani e conservarono la loro autonomia governativa fino all’arrivo delle truppe austriache. Le bandiere di Venezia sono state issate fino al 23 agosto, giorno dove è stata sepolta l’ultima bandiera della repubblica di Venezia, nel corso di una cerimonia solenne, sotto l’altare della cattedrale. Il capitano della guardia, il conto Joseph Viscović, rimettendo l’insegna ai sacerdoti veneziani, pronunciarono di fronte alla milizia ed a tutto al popolo un’allocuzione intensa e commuovendo. Questo discorso è restato nella storia sotto il titolo “di te con noi, noi con te„. Al xixo secolo, la città perse della sua importanza e la sua popolazione cadde nel 1910 a 430 abitanti. |
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