| Il villaggio di Počitelj | |
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| Generalità | Počitelj è un piccolo villaggio pittoresco d’Erzegovina, appollaiato sulle altezze della valle di Neretva e coronato dalle rovine di una fortezza medioevale. |
| Etimologia | L’origine del toponimo Počitelj non è certa: la radice “čitelj„ potrebbe provenire dall’italiano “cittadela„ (cittadella). Počitelj significherebbe dunque “luogo della cittadella„, cosa che corrisponde effettivamente alla sua situazione geografica. Il nome della città si scrive Почитељ in serbo cirillico. |
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| | Il villaggio di Počitelj è situato sulla sponda sinistra del fiume Neretva, circa a 30 km al sud della città capitale dell’Erzegovina, Mostar, ed a 10 km al nord della frontiera con la Croazia. Počitelj è a 3 km al nord-est della città di Čapljina, capoluogo del comune di cui fa parte il villaggio. Al sud di Počitelj, la valle del Neretva, nel suo corso inferiore, diventa particolarmente stretta e si prolunga fino alla città croata di Metković, dove il fiume forma un delta prima di gettarsi nel mare adriatico. Nella regione, la valle del Neretva è il solo passaggio in direzione del sud attraverso le Alpi dinariques; ciò valse a Počitelj di essere per molto tempo un posto strategico, in particolare all’epoca della conquista ottomana al XVe secolo. |
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| | La città medioevale | Le pareti della città medioevale rinforzata di Počitelj circondavano interamente questa; i rifugi, costruiti proprio le rocce, sposavano il rilievo ripido della collina, e si richiudevano del lato del nord-ovest sulla pendenza rocciosa situata sul bordo del fiume, che offriva anche una fondazione solida. Il čaršija (bazar), con le sue file di piccoli negozi orientali, una grande locanda ed i bagni pubblici era situato lungo Neretva. Appena dietro la locanda si trova la medresa (médersa) e lo imaret (minestra popolare). Sopra la médersa si trova la moschea, in relazione con il bazar e la scuola coranica con una delle sue porte e con la zona d’abitazione con l’altra porta. | | Il minareto ed il giro dell’orologio formano un’immagine caratteristica nel paesaggio. Gornje polje (terrazzo di in) e Donje polje (terrazzo di en-bas) sono i giardini di Počitelj. | | Le zone d’abitazione della città sono disposte in anfiteatro sulle pendenze della collina al piede della fortezza medioevale che si erge al suo vertice. I selciati delle tre vie principali e delle viuzze brusche, come pure alcune residenze tradizionali in pietra, come la vecchia proprietà della famiglia Gavrankapetanović, conferiscono un incanto certo a questo villaggio. | | La fortezza | La fortezza di Počitelj fu costruita tra XIVe ed il xviiio secolo, con intervalli durante i quali la costruzione si interruppe. Il centro medioevale d’origine della fortezza è la parte più vecchia rinforzata, dove due tappe della costruzione possono essere identificate: alla partenza la fortezza era soltanto un semplice maschio con una piccola corte, che data della fine del XIVe secolo; fu aumentata e rinforzata nella seconda metà del XVe secolo per resistere agli ottomani, con aggiunte, delle modifiche e dei rafforzamenti. A giudicare dalla disposizione parti più vecchie della fortezza, si può supporre che ci fosse già al piede della fortificazione un piccolo villaggio che data di un periodo precedente o dello stesso periodo delle fortificazioni stesse. È soprattutto alla fine xviio secolo, un po’prima del 1698, che la fortezza fu considerevolmente aumentata e rinforzata dagli ottomani, con un sistema potente di difesa. La città fu anche rinforzata in modo da formare una corte interna del giro quadrato, due roccaforti (quello di Mehmed-Pacha e quello di Deli-Pacha), la casa Dizdar, una soffitta, la moschea di molto e “un serbatoio di acqua„ - una cisterna con un’entrata e delle scale conducendo all’acqua, due grandi porte e due piccole. La città rinforzata di Počitelj cadde tuttavia alle mani dei veneziani. | | Durante la guerra di Bosnia-Erzegovina, tra il 1992 ed il 1996, la fortezza fu la sola costruzione non a avere subito alcun danno serio; fu utilizzata come posto d’osservazione dai soldati croati che elaborarono una croce al vertice del maschio. Del vertice del maschio, si contempla un panorama splendido che abbraccia la moschea Hadj Alija, tutto il villaggio e la valle del Neretva. | | Il giro dell’orologio di Počitelj (Pociteljska sahat kula) | Si ignora la data di costruzione del campanile di Počitelj, ma, come lo scrittore turco Evliya Čelebi non lo accenna nel suo resoconto di 1664, si suppone dunque che sia costruito più tardi nel corso del xviio secolo. Il giro-orologio è anche nominato giro di Gavrankapetanović. L’architettura del giro evoca lo stile dalmate, con quattro archi in testata verso l’alto del campanile, e che si conclude con una piramide di pietra. Il giro ha una base quasi quadrata di 3,22 m con 3,26 m, un’altezza di 16 m e dunque una silouette slanciata, abbastanza insolita per un campanile: questo tipo di campanile si incontra soltanto a Počitelj, Mostar, e Stolac. Si racconta che al tempo calmo, si poteva intendere suonare le campane fino a Čapljina; ma la campana del giro cessò di suonare nel 1917, quando fu fusa dagli austriaci per servire alla fabbricazione di munizioni. | | La moschea Chichman Ibrahim Pacha/moschea Hadj Alija (Šišman ibrahim Paša Džamija/Hadži-Alijina Džamija) | La moschea di Chichman Ibrahim Pacha fu costruita nel 1562 e 1563 (nell’anno 940 dell’egira) da parte di Hadj Alija Mujezinović di Počitelj, il figlio di schiumò Agin; la moschea è anche conosciuta sotto il nome di moschea Hadj Alija. La moschea Šišman Ibrahim Paša presente uno degli esempi più riusciti di moschea a cupola unica realizzati dagli ottomani in Bosnia-Erzegovina, e dimostra l’importanza di Počitelj. | | La moschea fu seriamente danneggiata dall’artiglieria serba nel 1993; poco dopo fu fatta esplodere con la dinamite dall’esercito croato. La cupola centrale della moschea è crollata all’interno degli edifici, ed il minareto slanciato è crollato al suolo. La moschea interamente è stata ora restaurata e resa alla sua funzione originale. | | Médersa (Medresa) | La vecchia medresa (médersa) si trova al fondo del villaggio, vicino alle pareti che bordavano Neretva. La médersa data del xviio secolo: lo scrittore Evliya Čelebi la accenna nel suo resoconto di viaggio (Seyahatnâme) a Počitelj: già era dunque costruita nel 1664. La scuola coranica comprendeva cinque piccole classi ed una sala di conferenza, da ambo le parti di una corte interna. Si scorgono le sei cupole del proprio tetto montando la via principale che conduce alla moschea. Le classi sono coperte di cinque piccole cupole mentre la sala di conferenza è coperta di una cupola più grande. Distrutta dai bombardamenti durante la guerra del 1992-1996, la madrasa è stata ricostruita. | I bagni turchi (hammam) | I piccoli bagni turchi (hammam) di Počitelj sono stati costruiti prima del 1664; secondo il resoconto di Evlija Čelebi, sarebbero stati costruiti da artigiani inviati di Istanbul a questo scopo. | | La locanda (Han) | La locanda di Chichman Ibrahim Pacha fu costruita verso il 1665. Era di forma quadrata, a un solo livello, costruita attorno ad una corte interna dove si trovava la stalla per i cavalli. Non restava già quasi più nulla della locanda del villaggio al xxo secolo: i resti di una porta incurvata in pietra di dimensione finemente incisa, con parti della parete esterna a sinistra e, a destra dell’entrata, delle parti della parete esterna di fronte all’entrata; alcune vestigia di un podio sopraelevato dove i viaggiatori potevano prendere del riposo. È negli anni 1960 che la locanda fu riscoperta e restaurata in parte per essere utilizzata come ristorante. | La casa Gavrankapetanović | La famiglia Gavrankapetanovic fu la famiglia più famosa di Počitelj. Il nome di questa famiglia avrebbe per origine il fatto che un capitano (kapetan in bosniaco) aveva peli ed il baffo così neri come le piume di un corvo (in bosniaco, il corvo si nomina gavran). La casa della famiglia Gavrankapetanovich, che fiancheggia la moschea, l’esempio più importante e più è sviluppato un’architettura privata a Počitelj. Una caratteristica dell’edificio è l’utilizzo di finestre curvate sulla facciata occidentale. I vari edifici della casa Gavrankapetanović furono costruiti tra XVIe e xviii secoli. La casa è composta da tre edificio: un grande e due piccoli (con la divisione in selamluk ed haremluk). In mezzo al xxo secolo, gli edifici erano stati abbandonati e si deterioravano seriamente; allo scopo di mantenere la casa un progetto per convertirla in una colonia di artisti fu lanciato nel 1961 e completato nel 1975. L’edificio centrale fu trasformato in alloggi per gli artisti. | Le case | L’architettura privata di Počitelj è un miscuglio di elementi mediterranei ed orientali, con caratteristiche comuni come camini rotondi e tetti coperti di bandiere grezze (lauzes), ed alcune caratteristiche locali. L’influenza dell’architettura mediterranea si riconosce nell’utilizzo dei tetti a pignone, delle pareti di pietra, di piccole finestre in gran parte distinte, e nel montaggio di parti abbastanza piccole in case di un solo piano. L’influenza dell’architettura orientale si riflette, essa, nell’utilizzo di tetti in groppa, di finestre aggettanti (oriel), di file di finestre avvicinate, nel montaggio delle parti con un’anticamera (hajat) sul piano terra ed un salone aperto (divanhan) al primo piano, come pure la corte chiusa e nelle zone interne collegate tra loro. Tutte le case disponevano di latrine nella corte e di un piccolo bagno (hamamdžiluk) in musandera (credenza in legno scolpito che occupa tutta la parete della sala principale). Le famiglie più ricche possedevano un bagno in ogni camera. | Il cimitero | Contrariamente ad altre città che datano dello stesso periodo, non ci sono luoghi di sepoltura all’interno delle pareti della città; la moschea non ha neppure cimiteri. Le morti erano sepolte al di fuori dei rifugi. Il cimitero conosciuto poiché il grande harem è situato sulla collina, al di fuori dei rifugi. Il più vecchio epitaffio sollevato su una lapide data di 1796. |
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| | Storia | La città rinforzata di Počitelj fu probabilmente creata da 1383 sull’ordine del re della Bosnia Stjepan Ier Tvrtko. La fortezza fu citata per la prima volta nel 1444 sotto il nome di Posichell. Nella seconda metà del XVe secolo (1463-1471), la fortezza è alle mani degli Ungheresi sotto Matthias Corvin. Nel corso di questo periodo la città aveva un’importanza strategica principale, nel momento in cui la Bosnia centrale e la Dalmazia centrale diventavano l’obiettivo delle campagne militari dell’impero otomano. Il costo della costruzione della fortezza fu sostenuto dalla repubblica di Ragusa (Dubrovnik), sotto la direzione di Paskoje Milićević. Una guarnigione di soldati ungheresi difende allora la fortezza contro gli ottomani che la assalite varie volte dal 1463. Il 19 settembre 1471, dopo una breve sede, la città è conquistata dagli ottomani. Počitelj diventa allora un rifugio contro i tentativi di conquiste della repubblica di Venezia da partire dalla Dalmazia. La città resterà nell’ambito dell’impero otomano fino al 1878, ad eccezione di un intervallo: di del xviio secolo (1693), la città fu conquistata dai veneziani nel quadro della grande guerra turca. Ma, nel 1718, Počitelj ricadde nelle mani ottomane. 1878 mise fine al regno otomano in Erzegovina, quando il paese passò sotto il protettorato della Austria-Ungheria. Dopo lo stabilimento della Austria-Ungheria in Bosnia-Erzegovina, Počitelj perse della sua importanza strategica ed iniziò a deteriorarsi rapidamente. Tuttavia, questa perdita del ruolo strategico della città contribuì alla preservazione dell’insieme architetturale d’origine, in modo che la città sia restata nella sua forma originale fino ai nostri giorni. |
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